E' probabilmente necessario puntualizzare alcune cose sulla nuova versione di DustBuster attualmente in sperimentazione, considerate le roboanti polemiche in corso su altri lidi, dove non mi è consentito ribattere perchè il BianConiglio ha infilato un cetriolo all'ingresso della tana e mi impedisce l'accesso. Questo è il link per chi avesse tempo da perdere:
http://windows.zdnet.it/forum/showth...0&pagenumber=1
Andiamo quindi con ordine e sgombriamo innanzitutto il campo dall'effetto fuorviante dovuto all'inesattezza di molte affermazioni fatte sulla scorta di ipotesi, disinformazione o pura e semplice ignoranza.
DustBuster è un applicativo distribuito gratuitamente, sulla base di una licenza che concede l'uso gratuito previo rispetto di una serie di condizioni irrinunciabili. Il malcostume diffuso sulla Rete in questi ultimi anni di boom ha portato molta gente alla convinzione, del tutto infondata, che i beni o i servizi disponibili online debbano per loro natura essere gratuiti, e ci si debba inchinare all'ingordigia senza fondo dell'utente: software gratuito, assistenza tecnica dovuta e gratuita, cortesia, disponibilità 24 ore su 24, risposte immediate e precise, conformità del software alle esigenze specifiche e dettagliate dell'utente, capacità del software di adeguarsi alle configurazioni più assurde e instabili, compatibilità con qualsiasi idiozia sia installata sul sistema, documentazione puntuale e terra-terra su cosa si fa, come lo si fa e perchè.
Buongiorno, ben svegliati: non è così. Nulla è dovuto.
DustBuster è sostanzialmente nient'altro che proprietà privata graziosamente concessa in uso gratuito. Se io scrivo un libro, lo faccio stampare in un milione di copie e lo distribuisco in giro o ne lascio mucchi per la strada affinchè chiunque possa prenderne uno, mi espongo ovviamente al giudizio del lettore, al suo gusto e alla sua possibile riprovazione per ciò che ho scritto. Ben venga.
Altrettanto ovviamente tuttavia, a nessuno verrebbe mai in mente di pretendere la riscrittura di questa o quella pagina, il ritaglio della copertina perchè di cartone fa plebeo e nella libreria stona, la ristampa in caratteri più grandi perchè sono cieco come una talpa, magari una cassettina audio allegata perchè non ho voglia di leggere e mi piacerebbe tanto ascoltarmelo in macchina piuttosto che sfogliarlo. E' un libro, è gratis, si trova per la strada, e se ne vuoi una copia sono tutte uguali.
Discorso simile se aprissi un'edicola e lo regalassi ai passanti... tu hai un bel sorriso e te lo regalo, viceversa tu sei una faccia di merda e il mio libro te lo scordi.
Andiamo avanti... il beta testing protetto da undisclosure agreement non ha certo lo scopo di proteggere i segreti di Pulcinella della Corona. Ha bensì lo scopo di impedire che le oche diano inizio ad un baccano assordante su caratteristiche in via di sviluppo e perfezionamento, la cui presenza o meno nella versione finale dell'applicativo può essere improbabile o addirittura impossibile.
Esempio: se un beta tester riceve una internal version che integra 5700 siti nell'area con restrizioni di Explorer, che poi diventano 3200 (e non 2000 come ritiene qualcuno male informato), cosa dovrebbe concluderne? Forse che le blacklist di siti che usano privacy politics invereconde sono pubbliche, si trovano ovunque in Rete, ma ai fini dell'integrazione in un applicativo di larga diffusione vanno riviste, corrette, scremate e adattate. A che scopo starnazzare che questo sito non lo vedo, quest'altro mi è sparito e quest'ultimo mi fa le pernacchie? Non c'è forse un team di sviluppo, un indirizzo email al quale fare riferimento per osservazioni di questo genere? Si chiama beta testing... il suo scopo è esattamente questo. Sperimentare, andando a tentoni se necessario, e infine trovare il giusto equilibrio. Non sul computer che uso tutti i giorni, non sul portatile della sorella che poi si inkazza, non sul server dell'ufficio che poi il capo mi rifila un calcio nel culo e tanti saluti. Come definiremmo qualcuno che prova il detersivo versandolo a litri sulla pelliccia della nonna? Sprovveduto? Imbecille? Lascio a voi.
Ho letto di gente fuori della grazia di dio perchè Wintricks rientrerebbe nella blacklist dei siti con restrizioni e farebbe parte delle condizioni che impediscono il funzionamento del programma in base ai nuovi termini di licenza. E qui siamo al discorso dell'abilitazione selettiva. La versione definitiva del programma prevede limiti hardware e software oggettivi + caratteristiche soggettive che possono far scattare il divieto per l'utente di utilizzare DustBuster. Ricordate? E' proprietà privata... se sei alto, biondo, occhi verdi, Jaguar sotto al culo, dentiera smagliante e lo chiedi per favore ti regalo il libro, altrimenti... passi lunghi e ben distesi, alza i tacchi. Non mi interessa se morivi dalla voglia di leggerlo o se avevi letto l'edizione precedente. Il computer dovrà funzionare con una certa frequenza di clock, avere una certa disponibilità di memoria, una risoluzione video minima, un set di librerie dinamiche ad un determinato livello di aggiornamento, altrimenti DustBuster non funzionerà. Punto.
In modo analogo, costituiranno limiti la presenza di alcuni software già installati o particolari configurazioni di sistema. E infine, che piaccia o no, utenti che utilizzano il proprio sistema in un certo modo, visitano certi siti o mangiano il panino con la nutella davanti al monitor, saranno a loro volta esclusi perchè questa è l'essenza intangibile della proprietà privata: posso tenerlo per me, modificarlo, distruggerlo, prestarlo o regalarlo perchè ne sono il proprietario. Microsoft Windows XP non parte neanche su sistemi con configurazioni inadeguate... nè il Service Pack appena rilasciato funziona se rileva qualcosa che non è gradito al produttore. Non solo, ma blocca qualsiasi futuro aggiornamento. E' discutibile solo perchè Windows costa fior di dobloni, ma il principio non è in discussione: l'autore, il produttore, il proprietario o quello che sia detta le condizioni. Se ti piace è così, sennò... di nuovo passi lunghi e ben distesi. Non ci sono leggi che lo vietano, neanche per sogno. Lorsignori si informino, nei tribunali vale la Legge, non la pia idea che le cose dovrebbero girare come più ci farebbe comodo, o come i nostri ideali suggerirebbero.
Che poi la nuova metodologia di profilazione sia integrata o meno nella versione finale del programma, non è dato saperlo allo stato attuale delle cose. Scopo della sperimentazione era (ed è) verificarne la funzionalità. Se mai avessi avuto qualche dubbio sull'affidabilità di gente che sottoscrive una licenza d'uso chiarissima al solo scopo di andarne a cianciare nel salotto delle zie, questa vicenda me li ha tolti in un colpo solo.
Ho risposto esclusivamente in virtù del cumulo di assurdità lette... quello che lo vuole così, quell'altro che lo vuole cosà, a me è morto il gatto, qui mi ha cancellato il file hosts, di là mi ha ritoccato il BIOS e nella notte il computer si è tramutato in un Macintosh. Stupidaggini.
Il beta testing prosegue in forma riservata, grazie al contributo di persone che in tutta Italia hanno installato il programma su un sistema espressamente dedicato ai test, non temono danni, non intendono frustarsi nelle piazze perchè la loro pittoresca idea di software freeware è stata assassinata dalla realtà, non battono ciglio se parte della documentazione di funzionamento non è stata loro fornita allo scopo preciso di studiare la loro capacità di reazione di fronte ad un comportamento inaspettato del programma. Queste persone si sono offerte di analizzare l'attività di DustBuster, e questo stanno facendo, scrivendo tutti i giorni e addirittura più volte al giorno all'indirizzo email che è stato loro fornito. Questo non ha nulla a che vedere con l'uso che faranno del programma... se gli piacerà d'accordo, altrimenti ignoreranno la versione definitiva.
In seguito comincerà il beta testing rivolto alle centinaia di persone che dall'estero, in tutto il mondo, sono in attesa nella nostro mailing list (e per gli scellerati che danno fiato alle trombe... mai abbiamo venduto alcuna lista, mai abbiamo inviato anche un solo messaggio non richiesto, mai abbiamo fatto pubblicità o scritto una riga via email che non riguardasse DustBuster). Non saranno tutti delle lenze, ma indubbiamente non soffrono della disgustosa deformazione di molti Italiani, convinti che il tappeto rosso e la flute di champagne gli sia dovuta in nome di chissà quale diritto.
Concludo notando semplicemente che il blablabla più insistente giunge proprio da chi la licenza d'uso l'ha ignorata, gente che l'ha letta con tanta attenzione da non essersi neppure accorta che il codice per il file compresso era incluso nel testo, gente che blatera di diritti ma non riconosce il benchè minimo dovere.
DustBuster III sarà distribuito gratuitamente in tutto il mondo, e stabilirà come, quando e se funzionare in base a criteri predefiniti. Normative alla mano, sarà legale fino alla nausea... e nessuno creda neppure per un attimo che ne risulti un danno per me o chiunque altro del team di sviluppo, se 10, 100, 1000 o centomila utenti resteranno fuori dalla porta. Gli esperti sono pieni di alternative... si rivolgano a loro e auguri.
A disposizione, come si usa dire, per qualsiasi chiarimento.
Stefano Nurchi
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