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Discussione: Arrestato Karadžić - Responsabile del genocidio di Srebrenica

  1. #61
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    Incaricherei il Mossad per il disbrigo della pratica.

  2. #62
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    Pasquale, lo sai, che sono d'accordo.

    Però questo è un mondo sporco, e lo sai meglio di me.

    A me sta sullo stomaco Battisti.
    Ma non me ne frega nulla sia stato un delinquente con la bandiera della sinistra, o se avesse avuto quella destra, oppure quella del denaro come Lutring, il solista del mitra.

    Lui è lui.
    Chi mi fa girare le balle, è che oggi, a distanza di decenni, in epoche di distensione, tutta una sinistra mondiale lo protegga.
    Lo spalleggi.
    Lo giustifichi.

    Questo mi inversa.

    Inoltre sono un po amareggiato dal fatto che nessuno, anche sul Forum, abbia mai toccato l'argomento.
    Si potrebbe rispondermi: fallo tu.
    Vero.

    Ma non riesco più ad avere frequentazioni assidue, purtroppo (per me ) come invece avveniva un tempo.

    Perché non si toccano argomenti su Battisti?
    Che nel frattempo pensa ai suoi peccati in Brasile?

  3. #63
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    Scusa Luciano, ma in questo thread si sta trattando l'argomento dei crimini commessi nella guerra dell'Ex Jugoslavija e del genocido di Srebrenica.

    Se vuoi parlare di Battisti, come hai giustamente detto, apri un thread in merito, ma se non vuoi farlo, poi non amareggiarti se nessuno lo ha aperto, quando tu sei uno di quelli che non lo hanno fatto.

    Detesto quel tipo di discorsi "Nessuno di voi ha fatto questo e quello...lo farei io, ma non ho tempo..."

  4. #64
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    Mi spiace averti contrariato, e sono d'accordo con la tua esortazione nel fare ciò che non ho fatto.

    Poi, cosa e chi detesti non mi riguarda.
    Con educazione parlando e, ribadisco, approvando la tua puntualizzazione.
    Non per fare il sofista delle terminologie, ma disapprovare è una cosa, detestare è un'altra.

    Con questo, ripeto, hai ragione.
    La mia è stata una intromissione forse non così inopportuna, ma perfettibile.

  5. #65
    Software Zone Fanatic L'avatar di bonovox767
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    Io giuro che non capisco perchè si debba sempre prendere tutto sul personale.
    Non sono contrariato, offeso, incavolato..ho solo espresso il mio modesto parere...

    Io non ho detto che detesto te (per quale motivo poi dovrei...boh), ma questo tipo di discorsi, che non etichettano automaticamente una persona.
    Ognuno di noi nella vita può avere fatto cose più o meno detestabili agli occhi degli altri, almeno una volta, che immagino non abbiano inciso sulla opinione generale dell'individuo sull'autore dell'azione e/o idea stessa.

    Allora se non ti piace la forma verbale puramente figurativa del "detestare", usiamo una di tuo gradimento, ma più di tutto Luciano, Take it easy...

  6. #66
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    Ma sì...mica volevo generare un casus belli

    Oggi, forse, ho fatto la parte di quelli che dicono: "...il mio papà è più bravo del tuo!"
    Ovvero: gni-gni-gni-gni....


  7. #67
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    Probabilmente il riferimento a Battisti, in questa discussione, ha una sua valenza precisa, laddove (oppure : nella misura in cui ....) la politica ed i servizi segreti internazionali porteggono criminali di grosso spessore con una sfrontatezza disgustosa.

    Se non ricordo male qualche anno fa tu stesso (parlo a Bonovox) esprimesti inequivocabili dubbi e perplessità sulla cattura di Karadžić ; dubbi e perplessità che evidentemente erano fondati, e non ricavati dall'esame dei fondi del caffe'.

    Ergo, speriamo ci sia un po' di giustizia, anche di facciata, ma che ci sia un po' di giustizia.

  8. #68
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    Citazione Originariamente Scritto da il pazzo Visualizza Messaggio
    Probabilmente il riferimento a Battisti, in questa discussione, ha una sua valenza precisa...
    Sono d'accordo su un eventuale parallelismo...sottolineavo solo che dirottare la discussione su Battisti avrebbe esulato dal tema principale della discussione...

    Citazione Originariamente Scritto da il pazzo Visualizza Messaggio
    Se non ricordo male qualche anno fa tu stesso (parlo a Bonovox) esprimesti inequivocabili dubbi e perplessità sulla cattura di Karadžić ; dubbi e perplessità che evidentemente erano fondati, e non ricavati dall'esame dei fondi del caffe'.
    Si resta sempre un po' perplessi sulla tempistica di certi arresti, e risulta alquanto difficile affermare che non ci siano stati indubbi appoggi per garantire la latitanza di criminali di guerra di questo calibro...

    Credo sia indiscutibile nel caso di Mladić, che la sua latitanza sia stata resa possibile da conoscenze di alto livello...
    Chi ha protetto Ratko Mladić nella latitanza.

    Fino al 2005, dopo essere stato messo alla sbarra da Carla Del Ponte del Tribunale dell'Aja, il latitante Ratko Mladić ha continuato a ricevere la pensione dallo Stato.
    Una beffa a metà, visto che, se la sua cattura è arrivata solo dopo 16 anni, la responsabilità non è imputabile unicamente alla grande Serbia, ma anche ai prudenti strateghi della Nato.
    In nome della pace nei Balcani, la caduta del braccio militare di Radovan Karadžić doveva avvenire in modo graduale, perché se Mladić avesse mosso anche solo una delle sue pedine, sarebbero saltati i fragili accordi di Dayton.

    PROTEZIONI TRASVERSALI.
    Il generale che, durante la guerra nell'ex Jugoslavia, aveva trattato con numerosi mediatori stranieri, custodiva ancora molti segreti.
    E la sua rete di protezione - a livello militare, ma anche nelle alte sfere clericali - era talmente forte che il macellaio di Srebrenica, fiero del suo odio razziale, in un delirio narcisistico era arrivato addirittura ad autoproclamarsi il «genocida di Dio».

    Fino all'elezione, nel 2004, del presidente della repubblica Boris Tadic, l'uomo della svolta europeista di Belgrado, Mladić è riuscito a tenere saldamente in pugno soldati e funzionari del ministero della Difesa e dei servizi segreti.
    Un'impunità che, nei primi anni, gli ha consentito anche di uscire a volto scoperto, in vacanza all'estero o in centro a Belgrado.

    UN GIUDA TRA I FEDELISSIMI.
    Poi la storia ha fatto il suo corso e il governo ha progressivamente voltato pagina nel tentativo di superare gli orrori del passato.
    A coprire Mladić, fino all'ultimo, erano rimasti solo i parenti e alcune vecchie conoscenze tra gli ex militari e tra i religiosi.
    Personalità singole, e tuttavia ancora molto influenti, tanto da far andare a vuoto i numerosi blitz della polizia serba, dopo la cattura dell'amico Karadzic.

    Fino a che, forse, anche qualcuno degli incrollabili fedelissimi gli ha voltato le spalle, spingendo un poliziotto o un abitante dell'inespugnabile fortino di Lazarevo, alla decisiva segnalazione.

    LE PROTEZIONI DEL POPOLO E DEL CLERO ORTODOSSO

    Ratko Mladic con l'ex leader serbo-bosniaco Radovan Karadzic (Immagine Ansa).

    Che da qualche tempo Mladić si trovasse nella provincia della Voivodina, circa 80 chilometri a nord dalla capitale, era il segreto di Pulcinella.
    Non solo in Serbia ma anche al di fuori dei confini nazionali, dopo un articolo apparso, nell'aprile 2010, su un giornale bosniaco, che lo descriveva depresso e al lavoro nei campi vicino a Lazarevo.
    Un villaggio contadino di 3 mila anime all'entrata del quale, subito dopo il blitz del 26 maggio, è apparsa la sinistra scritta 'Ratko è un eroe'.

    IL RUOLO DELLA CHIESA ORTODOSSA.
    Ad ammirarlo, oltre alle frange nazionaliste e agli hooligan che terrorizzano gli stadi europei, erano rimasti, fino al suo arresto, molti cittadini comuni.
    Ma anche insigni personalità religiose del calibro del metropolita del Litorale e del Montenegro, titolo ecclesiastico di rango superiore a quello di arcivescovo, Amfilohije Radović.

    Amfilohije Radović, potente metropolita della chiesa ortodossa.

    Il quale, pochi giorni prima della cattura del boia, si era vantato pubblicamente: «Certo che ho ospitato Karadžić durante la sua latitanza. E se avessi potuto avrei accolto anche Mladić».

    RIFUGIATO NEI MONASTERI.
    Il generale era stato anche un assiduo frequentatore del Sinodo serbo del quale è membro Amfilohije.
    Non a caso, prima di rintanarsi a casa di un cugino, in un depresso villaggio rurale, Mladić aveva trovato rifugio in diversi monasteri ortodossi, al seguito del patriarca della repubblica di Pale.

    Gli eremi più arroccati e impenetrabili rappresentavano una valida alternativa alle caserme dell'esercito, nelle quali il super ricercato, in un video diffuso un paio di anni fa e di data non precisata, figurava mentre giocava a tennis con alcuni soldati.
    Numerose indiscrezioni avevano indicato come suo rifugio segreto anche il vecchio bunker di guerra di Han Pijesak, vicino a Sarajevo.

    DALLA LATITANZA D'ORO ALLE DEFEZIONI NELL'ESERCITO

    Una latitanza d'oro, la sua, almeno nei primi tempi, quando Mladić era stato avvistato appunto nella città bosniaca, in abito da sera con la moglie Bosilijka, ad alcune feste di gala.
    Nel 1997 era stato segnalato sulle spiagge del Montenegro.
    E, nel 2000, allo stadio di Belgrado, ad assistere alla partita tra la Cina e la Jugoslavia.
    Erano gli anni in cui, con Vojislav Koštunica al potere fino al 2003 da dopo l'uscita di scena di Slobodan Milošević nel 2000, Mladić si sentiva al sicuro visto che il presidente della Serbia era anche un fidato membro del 'suo' Consiglio della Difesa.

    DALLA CASERMA ALLE CASE DEI SOLDATI.
    Il vento iniziò a cambiare nel 2002, con la firma di Belgrado dell'accordo di cooperazione con il Tribunale penale internazionale dell'Aja.
    Quell'anno, dalla prestigiosa caserma di Topcider, Mladić fu costretto a spostarsi nelle case di alcune sue guardie del corpo, accudito, sempre nella capitale, dalla una scorta di fedeli soldati dell'esercito.
    Nel 2003 anche la Nato ruppe gli indugi, bombardando la casa della madre di Mladić , sperando invano che, nel giorno della sua morte, il figliol prodigo tornasse al capezzale.

    I RACCONTI DEI TRADITORI E LA SOFFIATA DELL'ULTIMO BLITZ

    Da allora, con le pressioni sempre più pesanti dell'Unione europea e delle organizzazioni internazionali verso Belgrado, il cerchio attorno a Mladić si è fatto sempre più stretto, anche grazie alle defezioni dei suoi accoliti, che hanno iniziato gradualmente a voltargli le spalle.

    Il primo a parlare fu un disertore dell'esercito montenegrino, che nel 2005 vuotò il sacco sul trattamento di lusso riservato a Mladić , nascosto nella caserma di Belgrado. Poi alcune sue body guard, processate per complicità, nel 2006 ammisero di fronte ai giudici di averlo ospitato.
    Infine la stretta nelle indagini impressa dal governo serbo dopo la cattura di Karadzic, nel luglio 2008, dopo anni di timide ricerche, andate a vuoto.

    I BLITZ E LE PERQUISIZIONI.
    Nel novembre 2008 la polizia ordinò un blitz in uno stabilimento della cittadina di Valijevo.
    E, pochi giorni dopo, fu organizzata una perquisizione nella casa della moglie e del figlio.

    Nel febbraio 2010, una nuova perlustrazione nelle abitazioni dei famigliari portò alla scoperta dei preziosi diari del generale.
    Infine la misteriosa soffiata, che il 26 maggio ha incastrato Mladić .

    Come sia andata davvero è un segreto che le autorità serbe difficilmente riveleranno.
    Per il quotidiano elvetico Le Temps la consegna del terzo boia dei Balcani, dopo Milošević e Karadzic, è stata nient'altro che «una messa in scena bene orchestrata» dal governo.

    Secondo Carla Del Ponte, il procuratore svizzero che l'ha braccato per anni ,«Mladić non riusciva mai a essere localizzato in tempo. Arrestarlo era molto complicato, anche se ultimamente godeva dell'appoggio di personaggi isolati. Forse è stata proprio qualche sua vecchia conoscenza, non più disposta a proteggerlo, a farlo catturare».

    Ratko Mladic, le protezioni del boia dei Balcani - Lettera43

  9. #69
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    Visto che si fà un gran parlare dell'arresto di Mladic, e su tutto ciò che è successo,vorrei dire la mia,io vivo con mia moglie che ai tempi del fatto, ha VISSUTO IN PRIMA PERSONA QUESTA SCHIFOSISSIMA E VERGOGNOSA GUERRA. LEI ERA A SARAJEVO NEL PERIODO DELLA GUERRA,non è Musulmana ma Cristiana, e mi ha spiegato effettivamente cosa è successo..... visto che purtroppo le informazioni che sono arrivate a noi attraverso i media sono inesatte e distorte.
    Con questo non dico che Karadžić, Mladic, Milošević erano dei Santi,erano certo dei criminali, ma i Musulmani con a capo Izetbegović,Un pazzo nazionalista e Sanguinario che ai tempi di Tito ha passato metà della sua vita in galera, per le sue idee Nazionaliste, ed i suoi Generali, non erano da meno.
    Quanti serbi hanno ucciso???Quante donne serbe hanno violentato? di questo non se ne parla però, perchè gli Americani hanno distorto, come loro abitudine ed uso la Verità.
    E' stata una guerra sporca Sponsorizzata dagli Americani che hanno buttato benzina sul fuoco ed hanno alimentato tutto l'odio che ancora esiste.
    Sono appena Tornato da Sarajevo, e ne ho viste di tutti i colori....una città che è diventata uno schifo.. odiano tutti coloro che non sono come loro cioè Musulmani , sono arroganti presuntuosi e Maleducati,sono dei retrogradi che hanno rovinato quella meravigliosa città che era prima della guerra.
    Quindi prima di condannare la Serbia cerchiamo di capire effettivamente cosa è successo, e che razza di persone sono i Musulmani.
    Ultima modifica di liolao; 03-06-2011 alle 22.45.12 Motivo: errori ortografici

  10. #70
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    La storia viene raccontata sempre dai vincitori, e le manipolazioni sono sempre ad uso e consumo di chi vince. Se chi vince poi è americano, la manipolazione è garantita.

    Questo non giustifica in ogni caso le barbarie e la ferocia con la quale taluni personaggi si muovono sui palcoscenici delle guerre. In Bosnia si sono consumati delitti di un'atrocità senza paragoni, delle quali si ha poca contezza.

    La guerra è guerra, ma certe forme di violenza vanno al di la' della guerra e dell'umano. E non è un caso che pochi giorni fa ho scritto

    Arrestato Karadžić - Responsabile del genocidio di Srebrenica

    Alla mia età non credo che faro' in tempo a conoscere, fra 40 anni, qualche verità. Non tutta ovviamente.

  11. #71
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    A liolao risponderò con più calma...

    Nel frattempo Mladić ha riottenuto la pensione di 800€ ed un rimborso (già ritirato dal figlio) per la pensione non goduta dal 2005, per 49.000€...
    Ratko Mladić è di nuovo un pensionato sul libro paga di Belgrado.

    L’ex comandante delle forze serbo-bosniache durante la guerra, ora alla barra al Tpi per crimini di guerra e genocidio, prima di essere estradato aveva inoltrato domanda affinché gli fossero sbloccati gli arretrati della pensione militare non erogata dal dicembre 2005, ossia da quando la Serbia aveva iniziato a fare terra bruciata attorno al “boia di Srebrenica”.
    Con solerzia, Belgrado ha esaudito la richiesta.

    «Suo figlio Darko ha già ritirato l’intera somma, circa 49mila euro» ha chiarito Milos Saljić , avvocato difensore di Mladić e suo grande amico.
    Non solo: Mladić riceverà d’ora in poi gli 800 euro mensili di pensione che gli spettano come generale.

  12. #72
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    Citazione Originariamente Scritto da liolao Visualizza Messaggio
    ...cerchiamo di capire effettivamente cosa è successo, e che razza di persone sono i Musulmani.
    Io sarei più prudente nel definire “i musulmani”.

    Comunque, già dire "i musulmani" per stabilire una serie di persone, piuttosto che “gli ebrei” od “i cristiani”, già ha un certo sapore di razzismo, nonché di ideologia dai fondamenti a mio parere errati.

    Un po' come esordire con “i bianchi” od i “i neri”, per poi finire allora nei “negri” e nei “musi gialli” quando si parla di persone assai più ad oriente.

    Capisco che in qualche modo liolao possa emotivamente coinvolto, però non ci si dovrebbe mai dimenticare che italiani, francesi, arabi, cristiani, ebrei, taoisti, bianchi, gialli, neri e verdi (se ci mettiamo i marziani) andrebbero apostrofate nell’unico modo intelligente che io conosca: persone.
    Poi, se vuoi chiarire che siano persone di una certa fede, trova tu le parole giuste.
    Però se dobbiamo stereotipare nell’antico fraseggio che da Roma in su gli italiani si definiscano in modo, e da un po' più in giù si definiscano…in un altro, allora dove sono finite le paventate conquiste di parità dei diritti ed il rispetto delle persone?

    Nel limite del possibile, le targhe diamole solo alle automobili.

    Tornando al tema.
    Non è che giustificando cosa abbiano patito gli uni, dobbiamo comprendere cosa possano aver fatto gli altri.
    A me, che è cara la storia della seconda Guerra Mondiale, allora verrebbe da giustificare l’azione di guerra dei tedeschi, perché a seguito delle eccessive sanzioni subite a cavallo delle due Guerre, avrebbero avuto diritto a certe azioni?
    No.
    Certo che no.

    Altrimenti allora francesi, ma soprattutto polacchi, magiari, cecoslovacchi ed, ovviamente chi appartiene od è appartenuto alla fede religiosa ebraica, nonché tutta una infinita serie di altre persone delle più disparate nazioni, fedi od etnie, avrebbero diritto di restituire gli stessi orrori alla Germania.

    Invece, fortunatamente e giustamente, ciò non avviene.

    Vedi, nella storia dell’umanità, intesa come storia dell’uomo, è stato un continuo esercizio del sopruso da parte del più forte, a carico del più debole.
    Ma se dobbiamo affrancarci da certi comportamenti, e soprattutto da certe ideologie che non sono altro che distruttive più dell’atomo, dobbiamo fare tesoro delle esperienze affinché ciò non si ripeta più, imparare a conoscere la tolleranza, e comportandosi traendo esempio da chi merita di darlo.

    Tra tante storture dell’umanità, sanguinose e forse inutili rivolte di piazza, qualcuno ha brillato per il modo di porre il proprio civile pensiero, per la caparbietà dimostrata e per i successi ottenuti.
    In India, tanto per citarne uno, i risultati ci sono stati.
    Eccome!
    Anche in Sudafrica.
    Ed altrove.
    Dove il concetto della “nonviolenza” ha trovato più che felice applicazione.

    Allora, liolao, lascia che le persone che si macchiano di crimini, comunque possano essere state indotte a commetterli da comportamenti precedenti, paghino il conto delle proprie malefatte.
    Perché se dal passato dobbiamo trarre sempre e comunque spunti per giustificare qualsiasi azione, allora cosa dobbiamo attenderci da chi subì angherie da Gengis Khan o dall’antico Romano Impero?

    Il passato serve per capire gli errori.
    Non per giustificarne di nuovi.

  13. #73
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    Arrestato anche Goran Hadžić...incredibile che ora che l'arresto dei loro criminali di guerra sia diventata una condicio sine qua non per l'ingresso in Europa, la Serbia abbia magicamente catturato tutti i suoi scheletri nell'armadio...

    BELGRADO - Goran Hadzic, l'ultimo criminale di guerra serbo ancora latitante, è stato arrestato. Lo ha riferito la tv B92.


    Hadzic, ex capo politico dei serbi di Croazia, era l'ultimo criminale di guerra serbo ancora in fuga dopo la cattura il 26 maggio scorso in Serbia di Ratko Mladic, l'ex comandante dei serbi di Bosnia arrestato dopo 16 anni di latitanza.

    E' accusato di genocidio e crimini contro l'umanità per le atrocità commesse durante la guerra fra Serbia e Croazia del 1991-1995, con la secessione della Krajina dopo la proclamazione di indipendenza della Croazia. Il presidente serbo, Boris Tadic, terrà una conferenza questa mattina alle 11, ha riferito la tv B92.

    La notizia dell'arresto dell'ex capo politico dei serbi di Croazia Goran Hadzic giunge a due mesi dalla cattura dell'ex generale serbo bosniaco Ratko Mladic, che è attualmente detenuto nella prigione del tribunale penale internazionale per i crimini commessi nella ex Jugoslavia (Tpi), a Scheveningen.

    In questo stesso penitenziario dovrebbe essere trasferito Hadzic: una volta compiuti accertamenti e formalità, le autorità di Belgrado consegneranno l'ex fuggitivo alla giustizia internazionale. All'Aja, Hadzic potrebbe arrivare in tempo strettissimi, già entro domani o venerdì.

    Mladic, accusato di genocidio, crimini di guerra e contro l'umanità, ha già fatto la sua apparizione davanti ai giudici del Tpi per udienze pre-processuali. E all'Aja è attualmente in corso anche il processo contro Radovan Karadzic, l'ex presidente serbo bosniaco, anche lui accusato di crimini di guerra e contro l'umanità e di genocidio. In totale sono 161 i criminali di guerra incriminati dal Tpi per reati commessi durante il conflitto nella ex Jugoslavia. Con l'arresto di Hadzic, il Tpi completerebbe la propria missione.

    FONTE: ANSA.IT

  14. #74
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    Esatto.
    Come al solito "do ut des".
    Vabbè, che il mondo sia perfettibile (e non di poco) lo sapevamo già.

    Però è bello leggere le sentenze inglesi sui pluriomicidi, ed è bello vedere consegnati alla giustizia (per un motivo o per l'altro) degli efferati criminali che nulla hanno a che invidiare al nazismo od alle ideologie polpottiane.

    Qualche volta la giustizia trionfa.

    Personalmente, io che sono un soggetto estremamente liberista e "perdonista" non riesco a provare pietà per il nazista ultranovantenne in carrozzella dinnanzi ai tribunali.
    Nemmeno odio.
    Credo solo che gli venga presentato, meglio tardi mai, un conto aperto da saldare.

    E così per qualsiasi altro criminale che abbia dimostrato siffatte efferatezze.

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