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Discussione: Viareggio in fiamme

  1. #76
    Software Zone Maniac L'avatar di gazzaladra
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    Prendo atto della tua maggiore competenza, e quindi accetto che "in questo caso" ci debbano essere dei responsabili, resta il fatto che mi sembra sbagliato volerli trovare sempre e comunque questi responsabili.

    Poi posso benissimo sbagliare ed è vero che qualsiasi cosa succeda, è sempre "colpa" di qualcuno!

  2. #77
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    Citazione Originariamente Scritto da gazzaladra Visualizza Messaggio
    resta il fatto che mi sembra sbagliato volerli trovare sempre e comunque questi responsabili.
    Credo che i nostri politici la pensino tutti come te.
    Perchè siamo in Italia e la regola è: la colpa è del fato, del tempo, dei calli mia nonna o, nella migliore delle ipotesi degli ALTRI che sono talmente tanti questo popolo di ALTRI, che si può andare avanti per millenni.

    Per fortuna ogni 50/60 anni c'è un'eccezione. Viviamo felici e contenti!

  3. #78
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    ..lontano, lontano........ a volte mi perdo nel bosco....ma ritrovo sempre la strada!
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    Citazione Originariamente Scritto da frabi Visualizza Messaggio
    Credo che i nostri politici la pensino tutti come te.
    Perchè siamo in Italia e la regola è: la colpa è del fato, del tempo, dei calli mia nonna o, nella migliore delle ipotesi degli ALTRI che sono talmente tanti questo popolo di ALTRI, che si può andare avanti per millenni.

    Per fortuna ogni 50/60 anni c'è un'eccezione. Viviamo felici e contenti!
    Condivido e sottoscrivo.

    @ Gazza
    Non è vero che la sfiga ci vede benissimo perchè altrimenti coglierebbe chi la merita! E in questo caso come in tanti hanno ribadito la sfiga non ci sta proprio e speriamo che qualcuni paghi e anche salato per tutti questi innocenti.
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  4. #79
    Software Zone Maniac L'avatar di gazzaladra
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    Citazione Originariamente Scritto da cerbiattazzurra
    Non è vero che la sfiga ci vede benissimo perchè altrimenti coglierebbe chi la merita!
    Mica sarebbe sfiga in questo caso!

    Frabi,scusa ma mi pare proprio che se c'è qualche cosa che i nostri politici cercano sempre sono proprio i responsabili.

    Del terremoto, della strage di Ustica, della morte di Moro, della strage di Nassiria.......

    A volte li trovano, spesso no..
    Per diversi motivi:

    Non li vogliono trovare
    Non sono quelli che farebbero comodo,
    Ci mettono troppo tempo per cercarli..

    Non ci sono!!!!

    Resto dell'idea che anche questo può succedere!

  5. #80
    Software Zone Fanatic L'avatar di vlad
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    Comunque un asse non si arrugginisce per sfiga.

    http://news.google.it/news?hl=it&q=l...title&resnum=1
    sono il conte Draaacula!!!Mih,che paura.(Aldo Baglio "I corti").
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  6. #81
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    L'avatar di frabi
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    Citazione Originariamente Scritto da gazzaladra Visualizza Messaggio
    Mica sarebbe sfiga in questo caso!

    Frabi,scusa ma mi pare proprio che se c'è qualche cosa che i nostri politici cercano sempre sono proprio i responsabili.
    ................
    Non li vogliono trovare
    Non sono quelli che farebbero comodo,
    Ci mettono troppo tempo per cercarli..

    Se questo vuol dire "cercare sempre" allora io sono davvero nata su marte e mi sfugge qualcosa della lingua italiana.

  7. #82
    Software Zone Maniac L'avatar di gazzaladra
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    @Frabi.

    Ricordo un aereo americano che ha tagliato il cavo di una funnivia......
    Non ricordo quanti sono morti, ma ricordo che gli USA hanno decretato che i piloti "non erano colpevoli" (o almeno non lo erano abbastanza da essere puniti).

    Non è un discorso di nostri o altrui politici è un discorso di quanto sia utile trovare i colpevoli.

    Nel caso USA se si fossero puniti quei piloti, tutti i piloti USA sarebbero stati attenti a pilotare i loro caccia.....E non è quello che serve in un esercito...se vuoi vincere una battaglia devi fregartene di qualsiasi regola!

    E se tutti i medici che fanno un piccolo sbaglio fossero puniti, probabilmente nessuno opererebbe più neppure un'appendice, perchè se fai il medico "devi" assumerti ogni tanto (a volte spesso) delle responsabilità e fare delle scelte che possono anche essere sbagliate.

  8. #83
    Software Zone Fanatic L'avatar di pasma72
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    Iman, Hamza, Mohammed e Aziza Ayad

    Hamza Ayad aveva 16 anni. Amava il mare e il gioco del calcio. Sognava di aiutare la gente e appena lunedì aveva fatto un corso di volontario sulle ambulanze. È morto per cercare di salvare la sorellina, Iman, 4 anni, morta dopo poco più di un giorno nonostante il ricovero in gravissime condizioni al Bambin Gesù.

    Hamza era riuscito ad uscire da solo dalle macerie dopo l'esplosione. Subito, però, era rientrato in casa a cercare la sorellina. Qui era stato sopraffatto dal gas e dal fumo ed era svenuto prima di essere raggiunto dalle fiamme. Anche Hamza, come la piccola Iman, era arrivato vivo al pronto soccorso, ma è morto poco dopo.

    Hamza Ayad


    Iman

    Poche ore dopo è giunta la notizia della morte del babbo Mohammed, 51 anni, che si trovava all’ospedale di Cesena con il 90 per cento di ustioni sul corpo. Morta dopo giorni di agonia anche la moglie Aziza Aboutalib, 46 anni, madre di Hamza e Iman. Mohammed era in Italia da diversi anni. Veniva da Casablanca, e da lì la famiglia lo aveva raggiunto quattro anni fa a Viareggio.

    L'unica superstite della famiglia è Ibtizen Ayad, 21 anni. «Il mio futuro? Farò quello che papà sognava per me: finirò la scuola per diventare pasticcera, mi formerò una famiglia e rimarrò per sempre a vivere a Viareggio».


    Claudio Bonuccelli e Nadia Bernacchi



    Fino all’ultimo i parenti e gli amici hanno sperato nel miracolo per Claudio Bonuccelli, 60 anni, e Nadia Bernacchi, 59 anni. Poi la speranza è svanita come la nebbia in una giornata di sole. E anche Claudio - in pensione, ex responsabile personale della Salt - e Nadia sono finiti nel lungo e tragico elenco dei morti della tragedia viareggina.

    Anche nella loro storia c’è il segno di un destino avverso, di una casualità tragica. La coppia infatti aveva preso in affitto la casa di via Ponchielli per due settimane. Due settimane di affitto per permettere i lavori di ristrutturazione alla villetta di proprietà in via don Aldo Mei, al Campo d’Aviazione. Una villetta che doveva essere per la coppia il buen retiro della loro pensione.


    Abdellatif e Nouredine Boumalhaf



    Per lui doveva essere il viaggio della speranza. E invece è andato inconsapevolmente incontro alla morte. Ha il sapore amaro della beffa la storia di Nouredine Boumalhaf, 29 anni, marocchino. Lunedì, quel maledetto ultimo lunedì di giugno, Nouredine si è infatti imbarcato sul volo Marrakech-Malpensa per raggiungere il fratello Abdellatif, 34 anni, a Viareggio. Il suo sogno - raccontano gli amici era quello di trovare un lavoro. E, forse già entro l’anno, sposarsi con la sua fidanzata, rimasta ad aspettarlo in Marocco.

    Quando si sono incontrati alla stazione di Viareggio erano felici. Hanno caricato in spalla i pochi bagagli che Nouredine si è portato con sé, hanno attraversato i binari per raggiungere la modesta abitazione di via Ponchielli dove Abdellatif viveva con due ragazze dell’Ecuador. Hanno cenato tutti insieme, quasi una festa di ricongiungimento per i due fratelli.

    Poco prima di mezzanotte, però, il drammatico finale. Prima il suono sinistro del deragliamento del treno merci, poi l’odore del gas, infine le fiamme e le esplosioni che hanno devastato tutto. Nouredine e Abdellatif sono stati investiti in pieno da una lingua di fuoco a torce umane, con ustioni di primo e secondo grado sul 99 per cento dei loro corpi. Nel giro di poche ore, dopo giorni di agonia, sono morti entrambi.

    Rosario Campo


    Quarantatré anni, originario di Pozzallo (Palermo), imprenditore del settore della nautica specializzato nel legno, trapiantato in Versilia ormai da vent’anni. Lunedì, pochi minuti prima di mezzanotte, era alla guida del suo ciclomotore che stava percorrendo via Burlamacchi, una sorta di strada di scorrimento che costeggia il lato mare della linea ferroviaria. Dietro di lui, sulla stessa sella, la moglie, Claudia Fresca, quarantuno anni. L'esplosione li ha investiti in pieno. Rosario è stato sbalzato dallo scooter. Ed è morto carbonizzato sul colpo. La moglie, trasformata in una torcia umana, è stata invece soccorsa da alcuni passanti che sono riusciti a spegnere i vestiti infuocati. Poi un’ambulanza del 118 l’ha trasportata al pronto soccorso dell’ospedale «Versilia» da dove è stata trasferita al reparto grandi ustionati di Parma dove è adesso ricoverata in gravissime condizioni.
    http://iltirreno.gelocal.it/dettagli...zione=Versilia

    Andrea Falorni e Maria Luisa Carmazzi

    È stata trovata morta carbonizzata sotto le macerie della casa spazzata via dall’esplosione, in via Ponchielli, 32. Maria Luisa Carmazzi, 49 anni e Andrea Falorni, 50 anni erano una copia molto affiatata, raccontano gli amici che con loro condividevano la passione per la moto. Andrea resta ufficialmente disperso.

    La sua sorte resta un mistero. Praticamente nessuna speranza che sia in qualche modo scampato alla morte, ma di lui non si è trovata alcuna traccia fra le macerie.
    Ultima modifica di pasma72; 04-07-2009 alle 23.33.13
    il portale per le aziende locali
    dicono che è vero sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione per non farlo più,

  9. #84
    Software Zone Fanatic L'avatar di pasma72
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    Antonio Farnocchia

    Antonio Farnocchia, cinquantuno anni, lunedì poco prima di mezzanotte era uscito di casa per andare al lavoro. E come tutte le sere ha attraversato la zona intorno a via Ponchielli. Ma al panificio «Be’ Mi’ Tempi» - dove fa il fornaio - non è mai arrivato. A lungo inserito nelle liste dei dispersi è stato identificato tra le vittime.

    Magdalena Cruz Ruiz Oliva


    Non ce l'ha fatta. Dopo giorni di agonia, Magdalena Cruz Ruiz Oliva, quarant’anni, originaria dell’Ecuador e residente in via Ponchielli 17 si è arresa alla morte. Viveva insieme a Abdelaiatif Bouhalmaf, morto anche lui insieme al fratello Nourreddin che aveva appena riabbracciato.

    Era stata ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Carrara. In un primo tempo identificata, non è stata riconosciuta da una amica e dunque la sua identità resta incerta. Di certo c’è invece che sul corpo la donna aveva il cento per cento di ustioni e dunque i medici non hanno nascosto di temere il peggio.

    Elena Iacopini

    «Elena era una ragazza dolce e dai modi gentili. Sono distrutta dal dolore immenso per la sua morte assurda. Non è giusto morire così...». A parlare è Silvia Boschetto, una delle amiche più strette di Elena Iacopini, 32 anni, una delle vittime dell’esplosione.

    La giovane era in casa, in via Ponchielli, con il marito Federico Battistini, quando s’è scatenato l’inferno. Lui ora è ricoverato in gravi condizioni per le ferite riportate. Elena da qualche mese lavorava in un cantiere navale a Viareggio e si occupava del settore dell’arredamento.

    Ma negli ultimi due anni aveva prestato servizio all’ospedale con una ditta esterna e si occupava di prenotazioni, assunta a tempo determinato da un’agenzia interinale. Poi il contratto era scaduta e così aveva trovato un impiego nella nautica. Nel passato e per molti anni, aveva lavorato per la VaiBus (ex Clap) l’azienda dei trasporti. Era lì che aveva conosciuto suo marito Federico, che fa l’autista.

    Martedì, Silvia e le altre sue amiche l’hanno cercata per tutto il giorno. «Il telefonino continuava a squillare a vuoto - dice Silvia, che è andata a Pisa per salutare i familiari - finché a tarda notte ho saputo che era morta. È stato orribile. Il dolore più grande della mia vita».

    Anche i genitori di Elena sono ustionati, feriti e le loro condizioni sono gravi. La mamma si chiamata Emanuela Milazzi e il babbo Mauro Iacopini. Una famiglia rovinata in pochi minuti, di un lunedì notte. E ora la speranza è che i sopravvissuti possano salvarsi. Nonostante le gravi ustioni.

    Ilaria e Michela Mazzoni
    i
    Le fiamme se le sono portate via, insieme, le due sorelle Mazzoni, Ilaria e Michela, 36 e 33 anni, nell’apocalisse di via Ponchielli. Ilaria era impiegata al London Hotel, mentre Michela faceva la baby sitter. Al riconoscimento ci ha pensato, tra le lacrime, l’amica del cuore, Orizia Buonaccorsi.

    La speranza di tutti era che Ilaria e Michela fossero riuscite a scappare e salvarsi. «A volte, quando era libera - afferma Sabrina, collega di Ilaria - andava fuori con la sorella e con le amiche. Ho sperato fino alla fine che fosse andata così. E invece...». La foto ce le mostra sorridenti, abbracciate ad una speranza di vita che è finita tragicamente. Sono morte sotto il crollo delle macerie e ustionate dal fuoco. Un lunedì tragico che mette fino ad un anno orribile per le due sorelle.

    Proprio un anno anno fa, infatti, moriva per un male incurabile la loro mamma, Giuseppina Madroni, vedova Mazzoni, madre delle due ragazze. La donna, poco prima di morire, aveva chiesto e ottenuto di sposare il suo compagno Andrea Malagoli, carpentiere, 51 anni, carrarese, da alcuni anni residente a Camaiore. Si erano conosciuti nel 2001 in Versilia, si erano quindi fidanzati, convivevano; poi lei si ammalò e con un gesto d’amore aveva deciso di sposare Andrea.

    Adesso, a un anno preciso di distanza, questa nuova terribile tragedia; le due ragazze, che già avevano un legame speciale con il nuovo compagno della mamma, dopo il gesto d’amore del matrimonio si erano ancor di più legate con Andrea. «Erano due ragazze speciali, con un legame fortissimo; avevano un carattere aperto, solare, con tanti amici. Il tragico destino è che fino a qualche mese fa vivevano separate, poi erano andate a vivere insieme, anche se i due appartamenti erano divisi», racconta Mario, il fratello di Andrea.

    «Erano due ragazze d’oro, stupende - dice fra le lacrime Andrea - a volte mi chiamavano Papino, a volte babbo...», ma non riesce ad aggiungere altro. È troppo affranto dal dolore. Quelle due sorelle così allegre e affettuose erano diventate la sua famiglia. Il matrimonio fra Andrea e Giuseppina è stato celebrato nella residenza assistita del Contesso a Nocchi, comune di Camaiore, un piccolo borgo sulle colline verdi della Versilia dove da anni è aperto questo luogo di ritiro e di cura della sofferenza.


    Ad officiare il rito civile, il vicesindaco di Camaiore Alessandro Santini. «Ma la donna non è riuscita ad infilare l’anello al dito dello sposo - ricordava, commosso, il vicesindaco di Camaiore al termine della cerimonia -. È stato il marito a farlo per entrambi». Ad assistere a quel matrimonio, erano proprio le due figlie. Il giorno dopo Giuseppina morì. Un anno dopo le figlie l’hanno seguita, in un lunedì di giugno. Lasciando solo l’uomo sposato dalla mamma in punto di morte...

    Emanuela Milazzo
    Ricoverata a Carrara e deceduta dopo giorni di agonia in seguito alle ustioni riportate sulla stragrande maggioranza del corpo: Emanuela Milazzo, sessantatré anni, pittrice viareggina, residente in via Porta Pietrasanta, considerata a lungo tra i dispersi.
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  10. #85
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    Stefania Maccioni, Luca e Lorenzo Piagentini

    Prima Luca, ucciso carbonizzato sul colpo nell’auto che avrebbe dovuto portarlo in salvo. Poi Lorenzo, morto al «Meyer» di Firenze dopo ventiquattro ore di agonia per le ustioni rimediate in gran parte del corpo. Infine Stefania si è arresa dopo quattro giorni di atroci sofferenze alle devastazioni provocate dal fuoco.

    La famiglia Piagentini ormai non esiste più. Dilaniata da quel vagone-cisterna carico di Gpl che si è trasformato in una bomba, è stata decimata in pochi, maledetti istanti di un lunedì sera di inizio estate. L’allegra e rumorosa banda che il giorno prima giocava festosa fra gli ombrelloni del bagno Sole in Passeggiata è stata bruscamente distrutta da quel treno merci esploso.

    Adesso, della famiglia Piagentini, restano in vita soltanto papà Marco e Leonardo. Il primo, investito dalle fiamme mentre cercava di portare in salvo i figli, è a sua volta ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Padova. I medici non si sbilanciano sulle sue possibilità di salvarsi. Leonardo, invece, è ancora ricoverato nel reparto di pediatria dell’ospedale «Versilia» circondato dall’affetto di zie e nonni. Lui, ancora all’oscuro di quanto accaduto al resto della famiglia, se la caverà sicuramente. Ma come spiegargli che un treno mal custodito ha distrutto la sua famiglia?

    Mario Pucci e Ana Habic

    Novanta anni. Morto con la sua badante romena, la signora Ana, di circa 40 anni. Lei è stata ritrovata con in mano la maniglia della porta che aveva afferrato per scappare. Con lei è morto l'uomo che curava e che ha accudito fino in fondo.

    Ana era venuta dalla Romania alla ricerca di un posto di lavoro. Sperava di mettere da parte un po’ di soldi da mandare a casa alla famiglia. Ha trovato lavoro come badante in casa di Mario. Ma per lei, Mario non era solo un lavoro. Era come un nonno, dicono le persone che la conoscevano.

    Quando ha sentito l'esplosione ha afferrato la maniglia della porta di casa. Nel momento in cui il fuoco si è mangiato tutto.

    Rachid Moussafar
    È stato ufficialmente riconosciuto il cadavere di Rachid Moussafar, venticinque anni, cugino dei due fratelli Bouhalmaf, per molti giorni assente dagli elenchi ufficiali dei dispersi malgrado molti connazionali presenti nella zona dell’incidente ne avessero denunciato la scomparsa. Anch’egli in affitto nella casa di via Ponchielli, di lui si erano perse le tracce nella notte della tragedia.

    Si pensava che, nel caos di quegli attimi, fosse stato trasferito in un altro ospedale. Grazie all’arrivo della sorella Fathia, precipitosamente rientrata dal Marocco, la polizia scientifica è riuscita a identificare nel fratello la salma di un uomo che fino ad ora non aveva ancora una
    identità.
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    dicono che è vero sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione per non farlo più,

  11. #86
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    Dopo questa triste carellata che Marco diligentemente ha riportato, mi spiace quasi aggiungere un'altra opinione.

    Citazione Originariamente Scritto da vlad
    Comunque un asse non si arrugginisce per sfiga.
    Certo, un asse si arrugginisce sempre. A partire dalla prima messa su strada. Sfiga e fortuna sono due concetti che con l'analisi tecnica non c'hanno niente a che fare ma la verità è che ci sono una serie di concause (sfiga, si può chiamare sfiga) che determinano sciagure come questa.

    Ma questo dramma ne ha oscurato uno ancora più grande: il sistema vagone-rotaia ha retto nonostante il terribile incidente, basti pensare alle 13 cisterne non ribaltate e inesplose. A quest'ora staremmo a parlare di un'altra storia. Ci sarebbe una Viareggio in meno.

    Diciamo che il discorso che avevo cominciato due pagine addietro e precisato da pazzo e/o gazza, e chi altro, mi trova ancora fermo, fermissimo.

    Non è un errore umano inteso come responsabilità di una società o della ditta che si occupa della manutenzione. O di un singolo operaio. E' colpa di una serie di fattori. Più concause. Non c'è ne una sola. Ci sono responsabilità, certo, condivisibili con la mediocrità di tutti noi.

    Qui il buon senso non c'entra. Il buon senso può averlo l'operaio che esegue la manutenzione? No. Esegue le normali procedure, e se un asse ha "un'infiltrazione" certo non ti accorgi a 1200€ al mese. Visibilmente non ti accorgi. Un asse di un treno appare tutto ruggine. Certo non si eseguono dei test di trazione sui componenti. Certamente no. Sinceramente non conosco i cicli di manutenzione ordinaria ma un problema tecnico può capitare. E non per negligenza. Ci sono talmente tanti fattori che influiscono sulla vita di un componente meccanico che non si possono calcolare e se una causa tira l'altra non è detto che ci sia per forza 1 responsabile. Piuttosto una normativa sbagliata!

    La normativa dice che un vagone subisce una revisione ogni X viaggi e non ogni Y km. Bene. Aiuta, ma sicuramente può accadere comunque. Accadrà di nuovo. Lo ritengo possibile.
    Attenti a cosa v'inventa il cimi... SWZone Juventus Club - SWZone Rugby Club - FKC
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  12. #87
    Software Zone Fanatic
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    [QUOTE]
    Citazione Originariamente Scritto da il pazzo Visualizza Messaggio
    Quindi quoto in pieno il pensiero di Cimi in proposito. Un aereo non puo' cadere per un errore umano, è impossibile, è tecnicamente non realizzabile ; l'aereo se cade cade sempre per il concorso di due o piu' concause, ma per un errore umano non puo' cadere.

    Idem per un incidente ferroviario di quelle dimensioni : non è vero che un assale non radiografato possa causare quella strage, ma è vero che quella strage è possibile quando non hai radiografato l'assale, e contemporaneamente non hai fatto altri controlli sui componenti di assemblaggio di quel vagone (costruiti sembra nella germania est nel 1976) e non hai fatto le ispezioni, le prove di resistenza, i collaudi periodici previsti in sede di collaudo del nuovo e di collaudo periodico.

    Quindi sono sempre piu' di una le concause, mai una sola.
    [QUOTE]
    Citazione Originariamente Scritto da cimi Visualizza Messaggio
    Certo, un asse si arrugginisce sempre. A partire dalla prima messa su strada. Sfiga e fortuna sono due concetti che con l'analisi tecnica non c'hanno niente a che fare ma la verità è che ci sono una serie di concause (sfiga, si può chiamare sfiga) che determinano sciagure come questa.
    Niente da a aggiungere.

  13. #88
    Software Zone Maniac L'avatar di gazzaladra
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    A quanto postato da cimi..
    Niente da aggiungere neppure io.

  14. #89
    Software Zone Fanatic L'avatar di pasma72
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    Le richieste del Sindaco Luca Lunardini rivolte alla città

    "Osservare il rispetto del Lutto Nazionale dalle ore 8:00 fino alle ore 15:00 di martedì 7 luglio"


    Martedì 7 luglio nel corso della mattinata si terranno, presso lo Stadio dei Pini, i funerali di Stato delle vittime dell’incidente ferroviario che lunedì scorso ha inferto una profonda ferita alla città tutta.

    A rendere omaggio alle vittime, oltre al Presidente della Repubblica, saranno presenti le più alte cariche dello Stato.

    Sarà un’occasione solenne in cui ciascuno potrà, fisicamente o nell’intimo del proprio cuore, dimostrare l’affetto e la vicinanza a questi nostri fratelli che per un tragico destino, non sono più con noi.

    Da parte mia, quale rappresentante della città, mi sento anche di interpretarne in questo triste momento i sentimenti che, a più riprese in questi giorni, sono emersi con spontaneità ed assoluta generosità.

    Sono certo pertanto che non occorra imporre alcunché e che i cittadini tutti ed in particolare gli esercenti delle attività commerciali e turistiche, dei locali pubblici, delle attività artigianali, delle agenzie pubblicitarie e di quant’altro ruota intorno al mondo dell’offerta al pubblico, compatibilmente con le esigenze di servizio, sapranno rispondere con quello slancio che ha sempre contraddistinto gli abitanti di questa Città, che ancora una volta di più mi onoro di amministrare, osservando il rispetto del Lutto Nazionale dalle ore 8:00 fino alle ore 15:00, ora nella quale le Esequie potranno dirsi concluse.

    In questi pochi giorni che ci separano dalla triste cerimonia di commiato mi permetto di chiedere a tutti, anche coloro che incidentalmente qui soggiornano, di astenersi dalla organizzazione di eventi comunque considerati o di situazioni, in cui la produzione musicale, ancorché di sottofondo, finisca per alterare quel raccoglimento doveroso che dobbiamo alle vittime innocenti.

    Un sentito ringraziamento a tutti

    IL SINDACO
    Luca Lunardini
    il portale per le aziende locali
    dicono che è vero sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione per non farlo più,

  15. #90
    Software Zone Fanatic L'avatar di pasma72
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    un video commemorativo di circa 4 minuti

    http://www.viareggiointv.com/jml1_5/...rticle&id=8807
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    dicono che è vero sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione per non farlo più,

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