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Discussione: Origine ed evoluzione dei viventi

  1. #16
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    Cos'è la "mitosi" e cos'è la "meiosi" ?
    Entrambi sono fenomeni che contemplano una "divisione" cellulare ma numerose sono le differenze tra loro.
    Tutte le cellule sono in grado di "replicarsi", si tratta di un processo comune a tutti gli organismi viventi.
    Negli organismi mono-cellulari, come ad es. nel caso dei batteri, il meccanismo della "replicazione" cellulare consiste nella semplice divisione in due delle cellule, DOPO che il DNA è stato duplicato.
    Questo processo avviene per via "asessuata" e assicura la sopravvivenza della specie di questi organismi (unicellulari, intendo).
    Nel caso delle cellule eucariote il fenomeno della divisione cellulare prende il nome di "mitosi".
    Negli organismi pluricellulari (come l'uomo, ad es.) la mitosi è fondamentale per la loro crescita e il loro sviluppo ma la possibilità di "riprodursi" come individui è data dalla riproduzione sessuata, che contempla un tipo differente di divisione cellulare, la "meiosi", che consente la "ricombinazione" del patrimonio genetico a loro donato dai due genitori producendo individui diversi di generazione in generazione.
    Ciò consente alla selezione naturale di "premiare" le migliori combinazioni dei vari caratteri, ossia quelle che offrono le maggiori capacità riproduttive e, in definitiva, di adattamento all'ambiente.
    Non possiamo essere "immortali" perché l'immortalità della vita è incompatibile con un processo evolutivo in atto su un pianeta in trasformazione continua ma l'evoluzione ha trovato la soluzione che ci ha permesso di "conservarci" nel tempo: la riproduzione.
    La riproduzione sessuale ha a che fare con la "variabilità" genetica, che rappresenta la "funzione primaria" su cui la selezione naturale agisce in chiave evolutiva.
    Buona lettura


  2. #17
    Advanced Member
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    Dal punto di vista evolutivo, non è ancora chiaro quale possa essere il vantaggio che deriva dalla riproduzione sessuata, sappiamo che in natura esiste anche la riproduzione asessuata (ad esempio nelle piante e in alcuni micro-organismi).
    Geneticamente la riproduzione sessuata è svantaggiosa (qualcuno l'ha definito "il costo della meiosi") perché alla discendenza viene trasmesso solo la metà del patrimonio genetico, contenuto nei gameti aploidi dei genitori.
    Del resto i maschi non hanno alcuna utilità nell'aumentare il tasso riproduttivo delle femmine, sono del tutto inutili e si limitano solo a fornire spermatozoi.
    Il costo del maschio è elevato, eppure la riproduzione per via sessuata esiste da miliardi di anni.
    E' ovvio che deve esistere qualche meccanismo in grado di "controbilanciare" lo svantaggio del "dimezzamento" del corredo cromosomico e del "costo dei maschi" con un vantaggio più "sostanzioso".
    Tale vantaggio potrebbe risiedere nel cosiddetto "rimescolamento genico".
    A presto

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