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Discussione: Cultura dell'alimentazione

  1. #1
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    Cultura dell'alimentazione

    Cari amici,
    per iniziare, dirò che gli alimenti contengono alcune sostanze chimiche genericamente chiamate "principi alimentari"
    Attraverso la digestione, i principi alimentari si scindono in sostanze più semplici, pronte per essere assorbite e utilizzate dall'organismo.
    Ora, dato che queste molecole più semplici rappresentano le sostanze nutritive, esse vengono chiamate "nutrienti".
    I nutrienti si distinguono in: macronutrienti (1g glucidi = 4kcal - 1g protidi = 4kcal - 1g lipidi = 9kcal), che danno energia e costituiscono il fabbisogno in grammi dell'organismo, micronutrienti (vitamine e sali minerali), che non danno energia e costituiscono il fabbisogno in milligrammi dell'organismo, macronutrienti non energetici (acqua), fondamentali per la vita dell'organismo.
    A proposito del concetto di energia, in alimentazione spesso si usa la kcal o la Cal (grande caloria, corrispondente a 1000 cal).
    La piccola caloria (1 cal) è la quantità di calore necessaria per elevare di 1°C (da 14.5°C a 15.5°C, per la precisione) 1g di acqua distillata (pressione di 1 atm).
    Nel S.I. l'energia si misura in J (joule), che è il lavoro effettuato da una forza di 1N su una distanza di 1m (1J=1N*1m).
    La conversione tra il joule e la caloria è la seguente: 1kcal=4.184kJ (utilizzata nelle tabelle dell'INRAN).
    Per concludere questa breve introduzione all'alimentazione, vorrei chiarire un aspetto importante che riguarda il concetto di "valore nutrizionale" di un alimento.
    Farò un esempio: una caramella (zuccherata) e una banana possono entrambe fornire 100kcal di energia, ma mentre la banana contiene vitamine (in particolare vitamina A e vitamine del gruppo B) e sali minerali (potassio, fosforo, calcio, ecc.), la caramella, a parità di calorie dovute alla presenza di carboidrati, è priva di micronutrienti.
    In sostanza da entrambi i cibi siamo in grado di ricavare calorie più o meno sufficienti al fabbisogno energetico di un individuo (ovviamente non si può vivere soltanto mangiando banane o caramelle) ma la caramella è "a basso valore nutrizionale" (l'apporto di nutrienti è scarso)
    Ecco, soprattutto nelle moderne società "industrializzate" si evidenziano stili "alimentari" che comportano l'assunzione di calorie "vuote"
    Avremo modo di riparlarne

    P.S. Non dimentichiamo che l'alimentazione dipende notevolmente anche dalla catena agro-alimentare e industriale, da cui derivano la produzione, la trasformazione e la distribuzione dei cibi.
    Ciò significa che fattori economici (ad es. il potere d'acquisto della moneta) e culturali (l'educazione dei vari popoli, le tradizioni nei vari paesi, ecc.) incidono sia sulla qualità che sulla possibilità di accesso degli alimenti


  2. #2
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    La doppia piramide ambientale/alimentare, presentata nel 2009 dal BFCN (Barilla Center for Food and Nutrition) e in seguito aggiornata, è un modello che pone in relazione gli aspetti nutrizionali degli alimenti con l'impatto ambientale che tali aspetti possono generare in fase di produzione e di consumo:


    Se notate la disposizione degli alimenti, vedrete che la tabella tiene conto di due obiettivi tra loro interconnessi ed entrambi rilevanti: la salute delle persone e la tutela delle risorse ambientali
    Si nota, infatti, che gli alimenti per cui viene consigliato un maggior consumo (frutta, verdure, pane, ecc.) sono anche quelli che determinano un minore impatto ambientale e viceversa.
    Si evince, dunque, che chi predilige un atteggiamento responsabile nei confronti di uno "stile" alimentare corretto (in seguito parleremo della nuova piramide alimentare e della dieta mediterranea) finisce col conciliare il benessere personale con quello ambientale
    A presto

    P.S. Dovrebbe essere l'obiettivo precipuo di tutti i Paesi, soprattutto nei riguardi di quei popoli in difficoltà economica, quello di assicurare la "sostenibilità sociale", oltre quella ambientale, delle diete, il che significa includere la maggior parte delle persone nel quadro di un corretto modello alimentare
    Doppia Piramide - Divulgazione - Fondazione BCFN



  3. #3
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    Questa è la Nuova Piramide Mediterranea dell'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione):


    Nel 2010 l'UNESCO ha sancito che la dieta mediterranea è Patrimonio immateriale dell'umanità.
    Il modello di dieta "mediterranea" fu proposto, intorno agli anni sessanta, da Ancel Keys, studioso americano, come modello di riferimento adatto a ridurre l'insorgenza delle cosiddette "malattie del benessere" (diabete, obesità, aterosclerosi, ecc.) ed era ispirato all'alimentazione dei contadini della zona mediterranea degli anni cinquanta.
    Quali sono gli alimenti della dieta mediterranea ?
    Si tratta di privilegiare i prodotti tipici del bacino mediterraneo, consumati in base alla stagionalità (frutta e verdure di stagione) e con moderazione (soprattutto i cibi ad alto tenore di colesterolo, grassi saturi, sale e zucchero).
    E' favorito il consumo di zuccheri complessi ma non si deve eccedere comunque con pasta e pane.
    Già da qualche anno, purtroppo, si assiste ad un calo nei consumi di prodotti ortofrutticoli, soprattutto da parte di bambini e adolescenti, e ad un aumento del consumo di cibi in scatola, hamburger, kebab, ecc., per cui la dieta mediterranea non viene adeguatamente praticata.
    Ciò accade perché il pesce e le verdure di stagione sono molto più costosi del cosiddetto "junk food" (cibo spazzatura).
    Per tornare alla nuova piramide alimentare, alla base di essa compaiono 4 nuove indicazioni: attività fisica, convivialità, stagionalità, prodotti locali.
    La Nuova Piramide della Dieta Mediterranea - pastazara
    Infine per la frutta e la verdura viene consigliato di variare il loro consumo in base ai "5 colori del benessere": giallo-arancio (betacarotene), verde (carotenoidi e clorofilla), bianco (quercetina), rosso (licopene), blu-viola (antocianine).
    A presto

    P.S. Faccio presente che la dieta mediterranea è anche sinonimo di corretta proporzionalità tra i vari nutrienti: proteine 15%, carboidrati 60%, lipidi 25%.
    E' un'alimentazione basata sul consumo di pane, pasta, olio di oliva, abbondante consumo di verdure e di frutta di stagione e moderato uso di proteine di origine animale e di grassi (saturi)


  4. #4
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    Cos'è il fabbisogno energetico giornaliero e come si calcola ?
    Innanzitutto il fabbisogno energetico (FE) è il totale dell'energia di cui il nostro organismo ha bisogno giornalmente per compiere sia le attività fisiologiche che lavorative
    Esso è dato dalla somma di 3 tipi di energia:
    1) il metabolismo basale (MB);
    2) la termogenesi indotta dalla dieta (TID), data dall'energia "spesa" per la digestione degli alimenti (una parte, fissa, serve per l'assorbimento e l'utilizzazione degli alimenti, l'altra parte, facoltativa, serve all'attivazione del sistema nervoso simpatico);
    3) il livello di attività fisica (LAF).
    Quindi FE=(MB+TID)*LAF
    Ora, dato che nelle tabelle LARN il metabolismo basale comprende anche la termogenesi, la formula si riduce a FE=MB*LAF
    Tabelle LARN 2014 | SINU
    Propongo un esempio: calcoliamo l'FE di un uomo di 40 anni che pesa 70kg e che svolge un'attività leggera (ad es. un impiegato)
    In base alle tabelle LARN, l'MB di un uomo di età compresa tra i 30 e i 59 anni è: 11.6*(peso corporeo)+879.
    Quindi nel nostro caso l'impiegato di 40 anni avrà un MB=11.6*70+879=1691 kcal
    Per l'attività fisica leggera dovremo moltiplicare l'MB per 1.55, quindi il fabbisogno totale sarà FE=1691*1.55=2621 kcal.
    Da questo valore (FE), in base alla distribuzione dei nutrienti (più o meno proteine 12%, lipidi 28% e glucidi 60% secondo le indicazioni LARN), potremo calcolare la ripartizione calorica dei macro-nutrienti e dunque impostare una dieta equilibrata per l'uomo di 40 anni
    Ciao, a presto


  5. #5
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    L'etanolo (alcol etilico), anche se in grado di apportare energia (1g di etanolo --> 7kcal), è un nutriente non indispensabile.
    I nutrizionisti suggeriscono di affidare al vino (o ad altre bevande alcoliche in genere) non oltre il 10% del fabbisogno calorico giornaliero: ciò significa che, ad esempio, facendo una dieta da 2200kcal, 220kcal possono provenire da bevande alcoliche (220/7=31.4g di etanolo, che corrispondono a circa 1/4 di vino).
    In pratica per un adulto sano è tollerato un consumo giornaliero non superiore a 0.8-1 mL di alcol per kg di peso.
    Il vino, a causa dell'alto contenuto di etanolo, è considerato una sostanza "psicotropa", al pari di altre sostanze "stupefacenti", che, se consumato in quantità eccessive, può dare dipendenza (alcolismo o etilismo).
    Quindi il consumo eccessivo di vino e di altre bevande alcoliche ha effetti tossici, soprattutto a carico del fegato (steatosi, cirrosi) e per gli embrioni.
    D'altra parte c'è anche da far notare che il consumo moderato di vino (diciamo 1-2 bicchieri al giorno) ha effetti positivi sulla salute: innanzitutto è ricco in polifenoli, in particolare di resveratrolo (C14H12O3), che svolgono un'azione anti-tumorale e di fluidificazione del sangue, poi aiuta a ridurre il colesterolo LDL (quello cattivo) e favorisce la formazione di lipoproteine HDL (colesterolo "buono")
    Permettetemi, per concludere questa brevissima "digressione", di rivolgermi, da "educatore", soprattutto ai giovani: occorre che sappiate che BERE ALCOLICI FA MALE !!!!!
    Non è facile poiché quando si è giovani si pensa di essere "immortali" e spesso l'effetto "disinibente" dell'alcol costituisce una fonte di attrazione, che giustifica l'atto di bere alcolici.
    E' anche vero che spesso il consumo "smodato" di alcol è legato a situazioni di "disagio", familiare o meno, e a sensazioni di emarginazione o altro, nel caso dei giovani e degli adulti.
    Il mio suggerimento è quello di dedicarsi allo SPORT (e non utilizzate sostanze "dopanti" che sono dannose per la salute, magari giusto qualche integratore alimentare rivolto a chi fa attività atletica "pesante").
    A presto

  6. #6
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    L'IMC (indice di massa corporea, in inglese BMI - Body Mass Index) consente di sapere se il peso "reale" di un individuo rientra nella normalità
    Esso si calcola dividendo il peso corporeo in kg per la statura al quadrato in m: IMC=(peso in kg)/(statura^2 in m)
    Massa Corporea, Indice di Massa Corporea
    Tramite un'apposita tabella (vedi link sopra) è possibile capire in quale categoria (normopeso o altra categoria a rischio) rientra il valore del proprio IMC.
    E' importante ricordare che l'IMC è un parametro che si utilizza per gli individui adulti (con più di 18 anni di età) in quanto per bambini e adolescenti l'interpretazione è diversa (dipende anche dal sesso, le tabelle non discriminano tra maschi e femmine).
    Non si può utilizzare neanche per le gestanti e per gli sportivi e in generale per quelli che hanno molta massa muscolare (infatti non si tiene conto della struttura ossea)
    Infine ricordo anche che l'IMC è solo uno degli indicatori dei "fattori di rischio" per malattie, ce ne sono altri come ad es. la circonferenza vita e i disturbi legati all'obesità (ipertensione, ecc.)



    P.S. Sopra c'è il normogramma (o nomogramma) per il calcolo dell'IMC: congiungendo con una "squadretta" il valore del peso (colonna di sinistra) con quello della statura (colonna di destra) si otterrà un punto d'incontro centrale che indica la fascia in cui si colloca l'IMC del soggetto


  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Galvader Visualizza Messaggio
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    Sono assolutamente d'accordo, questo approccio può davvero portare a problemi di salute sia per gli uomini che per le donne. Pertanto, non sottovalutare l'importanza dello sport e della nutrizione!
    contiene Link per vendita online pertanto è considerato alla stregua dello spam, se non vuoi essere allontanato dal forum evita altri inserimenti analoghi, al momento avrai un avvertimento
    -«“Viviamo in un mondo in cui ci nascondiamo per fare l’amore, mentre la violenza e l’odio si diffondono alla luce del sole. John Lennon”.» -
    -Il Saggio- # Le 5 regole d'oro della Netiquette # blogspot

  8. #8
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    Dal 2003 l'INRAN (ora divenuto CRA-NUT) ha elaborato una classificazione degli alimenti in 5 gruppi
    La classifica degli alimenti - I 5 gruppi
    Al primo gruppo appartengono quegli alimenti (cereali, tuberi e loro derivati) che in teoria vanno assunti in maggiore quantità e poi, in maniera decrescente, si passa al consumo degli altri gruppi: al gruppo II corrispondono tutti i tipi di frutta, ortaggi e legumi freschi, al gruppo III il latte e i suoi derivati, al gruppo IV la carne, il pesce, le uova e i legumi secchi, al gruppo V gli oli da condimento e i grassi
    Gli alimenti del gruppo IV e del gruppo V vanno consumati in quantità moderate.
    Gli alimenti "accessori" (dolci, bevande alcoliche e analcoliche, bevande nervine, ecc.) non vengono considerati ma ad ogni modo vanno consumati in quantità limitata.
    Giornalmente va consumato almeno un alimento per ciascun gruppo, avendo cura di variare la scelta all'interno dei singoli gruppi.
    A presto

    P.S. Grazie @darnota, cari saluti da Kriss2

  9. #9
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    Una dieta equilibrata deve tenere conto di diversi aspetti, tra cui il fabbisogno energetico giornaliero di un individuo e le condizioni fisiologiche dell'organismo
    Le più recenti indicazioni LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento dei Nutrienti) propongono la seguente ripartizione dei macronutrienti:
    1) 10-15% di protidi (per gli adolescenti e per persone in particolari condizioni fisiologiche tale percentuale può essere leggermente aumentata);
    2) 20-35% di lipidi (per un adulto viene raccomandato il 25%, per un adolescente si può salire fino al 30-35%);
    3) 45-60% di glucidi (di cui la maggior parte deve essere assicurata dai polisaccaridi come gli amidi, mentre la quantità di monosaccaridi/disaccaridi come il glucosio non deve superare il 10%).
    La corretta ripartizione dei macronutrienti nella dieta - TrainingPedia
    Il colesterolo non viene più considerato in quanto se si tengono sotto controllo i grassi anch'esso sarà sotto controllo (in ogni caso l'OMS indica 300mg/giorno).
    La quantità di fibra consumata deve essere di almeno 25g al giorno (in base alle tabelle LARN l'assunzione di fibra deve essere di 12.6-16.7 g/1000kcal, quindi circa 30-35g giornalieri).
    A presto


  10. #10
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    Cosa s'intende per "frode alimentare" ?
    Le frodi sono modificazioni di alimenti, apportate in maniera intenzionale allo scopo di ricavarne guadagni illeciti.
    Ci sono due tipi di frodi alimentari: le frodi sanitarie (in cui l'alimento viene modificato nella sua composizione chimica, rendendolo nocivo per la salute) e le frodi commerciali (che sono vere e proprie "contraffazioni").
    In base al Codice Penale il reato di frode alimentare è commesso da chi detiene (per il commercio) "... sostanze destinate all'alimentazione pericolose per la salute pubblica".
    I N.A.S. dei Carabinieri rappresentano uno degli organi di ispezione preposti al controllo dei prodotti alimentari (di solito con funzioni "repressive", gli ispettori della A.S.L. svolgono generalmente azioni di "prevenzione" sanitaria).
    Le frodi sanitarie possono essere: alterazioni (dovute ad errata conservazione degli alimenti, ad es. l'irrancidimento dell'olio), adulterazioni (quando vengono sottratti dei componenti di un alimento, ad es. il latte scremato venduto come "intero") e sofisticazioni (quando un alimento viene modificato aggiungendo sostanze estranee al prodotto, ad es. l'aggiunta di additivi non consentiti dalla legge).
    Le contraffazioni sono le tipiche frodi commerciali, in cui viene messo in vendita un prodotto diverso da quello dichiarato (ad es. l'olio di semi venduto per olio extravergine di oliva).
    Nel caso in cui il falso è dichiarato sull'etichetta si parla di contraffazione "esplicita", nel caso in cui invece il marchio, la confezione, ecc., possono trarre in inganno il cliente si parla di contraffazione "implicita".
    A presto

  11. #11
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    Un alimento (ricordate che c'è differenza tra "alimentazione" e "nutrizione"), una volta ingerito, subisce una serie di processi chimici di trasformazione, chiamata "metabolismo", essenziali per la vita di ciascuno di noi.
    Il nostro apparato digerente (di cui parleremo in seguito più dettagliatamente) è in grado di trasformare le molecole in maniera tale che esse possano passare nel sangue, il sistema circolatorio si occupa di trasportare le molecole alimentari alle cellule, il sistema respiratorio trasporta l'ossigeno, necessario per la respirazione cellulare, attraverso il nostro corpo.
    Il metabolismo si suddivide in due fasi:
    1) il catabolismo, caratterizzato dalla demolizione delle molecole nutritive e liberazione di energia;
    2) l'anabolismo, caratterizzato dalla biosintesi di nuove molecole e assorbimento di energia.
    La prima fase riguarda la digestione degli alimenti che scinde le macromolecole nutritive in sostanze più semplici, nella seconda fase queste sostanze vengono convertite in un unico composto, formato da due atomi di carbonio, chiamato acetil-coenzima A, nella terza ed ultima fase l'acetilCoA viene ossidato durante il ciclo di Krebs (la respirazione cellulare avviene nei mitocondri cellulari), vengono prodotte acqua e anidride carbonica e avviene la sintesi dell'ATP (la molecola responsabile degli scambi energetici all'interno delle cellule).
    Le molecole dei nutrienti servono alle cellule sostanzialmente per due motivi: 1) ricostruire molecole complesse (funzione costruttiva) che necessitano a tutti i tessuti del corpo; 2) produrre energia (funzione energetica) per il buon funzionamento dell'organismo.
    I cosiddetti "pathway" metabolici, le "vie" metaboliche, attraverso le quali avvengono le reazioni metaboliche, sono catalizzati da specifici enzimi e il loro studio è oggetto della biochimica.
    http://www.med.unipg.it/fisioterapia/Materiale Didattico/Biochimica/PDF/09.Metabolismo.pdf
    A presto

  12. #12
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    Recentemente avrete appreso la notizia della scomparsa, dopo diversi giorni di coma, dell'atleta americano Rich Piana (46 anni), superstar del bodybuilding (vinse il titolo di Mr. California), in seguito ad un'overdose di steroidi anabolizzanti
    Consentitemi, in qualità di educatore, di fare alcune considerazioni al riguardo: l'abuso di sostanze "dopanti", sia da parte di giovani che di meno giovani che praticano sport, anche a livello dilettantistico, o frequentano palestre, è un fenomeno talmente diffuso da diventare una vera e propria minaccia per la salute
    L'obiettivo è chiaro: ottenere un aspetto fisico piacevole e migliori prestazioni atletiche, senza però preoccuparsi degli effetti nocivi sulla salute, oltre che di "contravvenire" all'etica sportiva.
    D'altra parte, i mass-media hanno contribuito a creare un "modello stereotipato" dello sportivo, con caratteristiche fisiche, come lo sviluppo muscolare, l'altezza, ecc., gradevoli per tutti
    Questi requisiti dovrebbero essere considerati in una chiave più "critica": va bene essere belli ma essere sani ed eventualmente belli è senz'altro più importante
    Un altro "spunto" di riflessione riguarda il fatto che anche persone meno giovani, non accettando l'invecchiamento o per ritardarne gli effetti negativi, fanno ricorso a qualsiasi tipo di espediente, compreso l'uso di sostanze dopanti, privandosi così di qualunque altra forma di autogratificazione che non sia quella di essere fisicamente attraenti
    Ovviamente uno stile di vita "corretto" deve tenere conto sia di sane abitudini alimentari che di una regolare attività fisica: questo è ciò che auspichiamo per tutti
    Oltre agli integratori alimentari (di cui parleremo in seguito), sostanze legali che dovrebbero essere prescritte da uno specialista e assunte sotto controllo medico, ci sono alcuni farmaci illegali: l'eritropoietina EPO (ormone glico-proteico prodotto dai reni), usata spesso dai ciclisti, gli steroidi anabolizzanti (con azione simile al testosterone), gli stimolanti e i narcotici, che hanno azione antagonista (entrambe le sostanze sono droghe, provocano dipendenza).
    Alcuni atleti assumono diuretici, al fine di ridurre rapidamente il loro peso (a causa della disidratazione indotta dal diuretico).
    Ricordo, infine, che, in base alla Legge 376 del 2000, il doping è un reato perseguibile penalmente se ad assumere sostanze dopanti viene indotto un minorenne o se è un dipendente del CONI a distribuirle.
    A presto


  13. #13
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    La parola "glucidi" (o "glicidi") deriva dal greco "glykys" che significa "dolce".
    Vengono denominati anche "zuccheri" o "carboidrati" e costituiscono le sostanze più diffuse nel regno vegetale.
    Essi hanno sia una funzione strutturale (ad es. la cellulosa) sia una funzione energetica (ad es. gli amidi delle patate).
    Grazie alla fotosintesi clorofilliana (6CO2 + 6H2O = C6H12O6 + 6O2), le piante verdi possono sintetizzare glucosio, utilizzando l'energia solare.
    I glucidi sono composti (organici) ternari, formati da C (carbonio), O (ossigeno) e H (idrogeno).
    La loro formula grezza è CnH2nOn.
    All'interno di questi composti possiamo riconoscere 3 gruppi funzionali: il gruppo ossidrilico (O-H), il gruppo aldeidico (C-O-H) e il gruppo chetonico (C-O).
    Chimicamente i glucidi sono aldeidi o chetoni di alcoli poliossidrilici (che per idrolisi danno origine a questi composti organici).
    Ci sono glucidi che hanno 3, 4, 5 atomi di carbonio, definiti rispettivamente triosi, tetrosi e pentosi ma, al contrario di quelli con 6 atomi di carbonio (come ad es. C6H12O6), non hanno molta importanza dal punto di vista alimentare.
    Vorrei ricordare che, per fini classificativi, è più importante conoscere la formula di struttura anziché quella grezza.
    I glucidi si classificano in base al numero di molecole in: monosaccaridi (pentosi ed esosi), costituiti da una sola molecola di zucchero (es. il ribosio dell'RNA), oligosaccaridi (in genere composti da 2 a 10 molecole di monosaccaridi), di cui i disaccaridi (es. il saccarosio) sono i più importanti, e polisaccaridi, costituiti da oltre 10 fino a diverse migliaia di molecole di monosaccaridi (es. amidi, cellulosa, glico-proteine, ecc.).
    Buona lettura
    Glucidi - Wikipedia


  14. #14
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    La parola "protidi" deriva dal greco "protos" che significa "primo", ad indicare il fatto che le proteine sono le sostanze "prime" della vita.
    Infatti le proteine sono quei composti organici che sono maggiormente presenti nelle nostre cellule e che costituiscono circa il 50% del loro peso.
    Una caratteristica delle proteine riguarda la loro "specificità": ad esempio, l'insulina umana è diversa da quella di qualsiasi altro animale.
    Le proteine hanno una funzione prevalentemente "plastica", essendo componenti essenziali della struttura cellulare.
    Altre proteine sono gli enzimi e gli ormoni, sostanze che hanno funzione di bioregolazione dei processi metabolici.
    Ricordo che nella dieta equilibrata di una persona adulta i protidi corrispondono a circa 1g per kg di peso al giorno e devono soddisfare circa il 15% del fabbisogno energetico giornaliero.
    Proteine - Wikipedia

  15. #15
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    La parola "lipidi" deriva dal greco "lipos" che significa "grasso"; si tratta di una classe di sostanze che hanno la caratteristica di essere insolubili nell'acqua e solubili in diversi solventi (etere, alcol, ecc.).
    I grassi sono importanti nella alimentazione umana in quanto costituiscono un "concentrato" di energia (9 kcal per grammo), il cui valore calorico è circa il doppio rispetto a quello dei carboidrati e dei protidi.
    Lipidi - Wikipedia
    Nell'ambito di una dieta equilibrata i lipidi non devono superare il 35% delle calorie totali (a seconda dei casi, in una persona adulta tale quota può diminuire al 20-25%).
    Da tenere in considerazione è il fatto che mentre i grassi di origine animale sono generalmente dannosi per la salute, quelli di origine vegetale possiedono alcune proprietà benefiche.
    Dal punto di vista chimico i lipidi sono composti ternari (formati da C, H e O).
    Dal punto di vista nutrizionale, invece, sono importanti i gliceridi (es. i trigliceridi), che compongono circa il 98% dei grassi alimentari, il colesterolo (che fa parte dei cosiddetti "steridi"), i fosfolipidi e i glicolipidi (questi ultimi sono importanti per le funzionalità "vitali" del nostro organismo).
    Buona lettura e a presto


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