Nel 1945, a soli vent'anni, Jean Bartik, da poco diplomata in Matematica all'Università del Missouri, venne assunta, con la qualifica professionale di "Computer", presso i laboratori di ricerca balistica dell'esercito degli Stati Uniti a Philadelphia, insieme ad altre giovani matematiche, per compilare le "tabelle di fuoco" (o "tavole di tiro") dell'artiglieria che venivano utilizzate per i calcoli delle traiettorie dei proiettili.
Jean Bartik - Wikipedia
L'anno seguente, nel 1946, l'esercito propose a Jean e ad altre cinque matematiche (tra cui Antonelli, Teitelbaum e Spence) di entrare a far parte di un progetto segreto, denominato "Project PX": si trattava dell'ENIAC (Electronic Numerical Integrator And Calculator), il primo calcolatore di tipo "general purpose" completamente elettronico della storia.
Jean e le altre colleghe del suo gruppo diventarono così le prime grandi "pioniere" della programmazione.
http://thenexttech.startupitalia.eu/6427-2...mmazione-storia
Per poter funzionare, l'ENIAC aveva bisogno di 200kW di potenza (la prima volta che fu attivato ci fu un "blackout" di corrente in alcuni quartieri di Philadelphia, anche se probabilmente si tratta di una leggenda metropolitana) e il "codice" non veniva inserito tramite una tastiera, come accade oggi, ma agendo manualmente su migliaia di interruttori.
La caratteristica fondamentale dell'ENIAC era la sua velocità: le traiettorie "stimate" duravano, per la prima volta, più del tempo di calcolo impiegato.
L'ENIAC impiegava 18000 valvole termoioniche, ancora oggi utilizzate negli impianti amplificati ad alta fedeltà, e un numero enorme di resistori e condensatori; l'intera struttura occupava circa 180 m^2, l'equivalente della superficie di un grande appartamento.
ENIAC - Wikipedia
Un anno più tardi, nel 1947, i tre fisici americani Shockley, Bardeen e Brattain (premio Nobel per la Fisica nel 1956) scoprirono l'effetto transistor, dando inizio alla tecnologia dei semiconduttori che ha reso possibile la miniaturizzazione e l'integrazione, sempre più spinta, dei componenti elettronici.
http://www.mater.unimib.it/it/didattica/sc...walter-brattain
Il linguaggio "parlato" da un microprocessore è quello binario, sia che si tratti di fare dei calcoli che di ascoltare musica; c'è bisogno dunque di un interruttore elettronico in grado di assumere alternativamente il bit 0 e il bit 1.
La funzione di memorizzare "fisicamente" un bit può essere svolta da un transistor.
Infatti, in base alla tensione applicata ad un contatto, detto di "Gate", è possibile far passare la corrente tra altri due contatti, il "Source" e il "Drain": se la tensione al Gate "blocca" il passaggio della corrente, il transistor memorizza il bit 0, se la tensione lascia passare la corrente, il transistor memorizza il bit 1.
Nel 1958 l'ingegnere americano Jack Kilby (premio Nobel per la Fisica nel 2000) mostrò che i componenti di un circuito (transistor, resistenze e condensatori) potevano essere "integrati" su un unico "wafer" di materiale semiconduttore: nasce così il "circuito integrato", progenitore dei primi microprocessori programmabili, realizzati nel 1970.
Jack St. Clair Kilby - Wikipedia
La curva di crescita del numero di transistor integrati su un singolo chip viene chiamata "legge di Moore" (Gordon Moore, uno dei fondatori della Intel, la ipotizzò nel 1965): la complessità e quindi anche le prestazioni di un circuito integrato, in termini di numero di transistor integrati sul singolo chip, raddoppiano ogni 18 mesi circa.
In un processore moderno sono integrati miliardi di transistor e tale integrazione è alla base della cosiddetta ICT (Information and Communication Technology), che rappresenta l'insieme delle tecnologie atte all'elaborazione e allo scambio di informazioni che conducono a "scenari" completamente nuovi nell'ambito della tecnologia digitale.
https://it.wikipedia.org/wiki/Tecnologie_d...a_comunicazione
Buona lettura
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