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Discussione: Un benefattore dell'Umanità

  1. #16
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    L'avatar di giofi83
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    Si è scritto prima " del fare del bene a se stessi alla realizzazione innocente dei propri obbiettivi"

    Non bisogna confondere il fare del bene all'umanità(benefattori) con il comportarsi bene con l'umanità partendo dal perseguire i propri obbiettivi senza fare del amle agli altri: sono due principi agli antipodi.
    Da una parte è fare qualcosa per qualcuno anche se questa cosa ti costa fatica, sofferenza, incomprensione; un'altra è fare qualcosa per te stesso facendo il possibile per rispettare il tuo prossimo: la differenza mi sembra evvidente e non commentabile.
    Si dovrebbe tornare all'inzio del 3ad e vedere dove skorpios vuole andare a parare.
    Chi sarebbe il grande, chi dice che lo è, per che cosa sarebbe grande, che reato ha fatto, qual'è la premeditazione del reato.
    Ti riferisci ad una persona ed ad un fatto reale oppure è teorizzare sul termine benefattore.
    Anche perchè un benefattore è uno che fa del bene e, se fa del bene, lo fa al fine stesso di fare del bene; se uno fa del bene al fine di crearsi dei crediti per spenderli quando farà qualcosa di male, quindi c'è premeditazione, non può essere un benefattore ma un freddo opportunista nel qual caso la pena dovrebbe essere raddoppiata.
    Spero che Dio non mi ascolti, altrimenti sono fottuto per l'eternità.

  2. #17
    Advanced Member L'avatar di Pola
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    Messaggio originale di Skorpios


    Pola,
    non ha alcuna importanza.
    .............
    E accade la stessa cosa anche per gli uomini: ce ne sono di immensi, e ce ne sono di immondi; e tutte le varie sfumature intermedie...
    Non è questione di cattiveria o di bontà: ciascuno segue la propria natura e svolge comunque un ruolo insostituibile ancorchè misterioso nel Grande Gioco della Vita.
    ............
    Concordo sulla tua riflessione, Skorpios, ma non riesco ad accettare questa visione come un dato di fatto da assimilare e basta: cioé, questa é la natura umana ed, in quanto tale, bisogna rassegnarsi ... non ce la faccio.
    Come posso non dare importanza o chiudere gli occhi dinnanzi alle molteplici ingiustizie che circondano l'umanità?
    L'apatia e l'indifferenza sono, IMHO, dei veri flagelli sulla natura umana ... non mi sono ancora trasformata in un Cyborg pertanto penso ed agisco!

    Mah, credo proprio che dovrei rilassarmi di più e, forse, darmi alla meditazione: di sicuro, affronterei in modo più sereno e positivo queste riflessioni ...

    E termino con una domanda "soft" così mi addormento leggiadra ... che ci posso fare se dentro di me pulsa il nobile e valoroso cuore del Paladino puro???
    Dovrò soffrire per sempre (quindi accettare apaticamente gli "immondi") oppure impugnare la spada della giustizia per fendere le tenebre del Male che vogliono plasmare la nostra anima?
    Opto decisamente per la n° 2.

  3. #18
    C'ho un BIPPONE
    nello status...
    L'avatar di DarkAngel
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    Messaggio originale di Skorpios



    Pola,
    non ha alcuna importanza.


    Se una tigre assalisse e divorasse una capra, diresti che è "cattiva"?
    Oppure, penseresti che la capra fosse "stupida"?

    No, ammetteresti semplicemente che è normale seguire la propria natura.

    Una tigre e una capra nn hanno capacita di giudizio, nn sanno cosa e' bene e cosa e' male, seguono l'istinto di cui madre natura li ha dotati; la legge che dice che il carnivoro mangia un altro animale. L'uomo oltre che all'istinto ha un cervello che ragiona, o almeno cosi dovrebbe essere, e la differenza fra bene e male la coglie in pieno!! C'e' chi mette a tacere la propria coscenza e chi no.
    A tal proposito un proverbio cinese dice che ognuno deve combattere i propri demoni...mi rimane molto facile pensare prima a me stesso che agli altri, in fondo e' nel mio DNA, come in quello di tutti: viene prima "IO" e poi "tu" "egli" "noi" "voi" essi"
    Un benefattore puo essere inteso colui che mette da parte se stesso per il bene dei suoi simili magari anche rimettendoci in prima persona. Per me,questa, e' una cosa quasi impossibile...

    Giofi dice che chi fa del bene pensando a quando fara del male e' premeditazione...io vorrei citare una frase di Padre Pio (se nn erro l'ha detta lui e spero di riportarla esatta): "Fa del bene e dimenticatene...e pensa a nn far del male", mi sembra che calzi a pennello con quanto espresso da Giofi.

    Infine per rispondere a Skorpios se un autentico benefattore commettesse un grave reato, bhe...e' una domanda che e' destinata a restare insoluta...
    Il punto cruciale e': su che parametri va giudicata una persona e il suo crimine??? C'e' uomo che possa giudicare equamente? Potremmo restare qui a parlarne per una vita, ma, a mio parere, nn giungeremmo a nessuna conclusione applicabile universalmente.
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  4. #19
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    Messaggio originale di DarkAngel

    Una tigre e una capra nn hanno capacita di giudizio, nn sanno cosa e' bene e cosa e' male, seguono l'istinto di cui madre natura li ha dotati; la legge che dice che il carnivoro mangia un altro animale. L'uomo oltre che all'istinto ha un cervello che ragiona, o almeno cosi dovrebbe essere, e la differenza fra bene e male la coglie in pieno!! C'e' chi mette a tacere la propria coscenza e chi no.
    A tal proposito un proverbio cinese dice che ognuno deve combattere i propri demoni...mi rimane molto facile pensare prima a me stesso che agli altri, in fondo e' nel mio DNA, come in quello di tutti: viene prima "IO" e poi "tu" "egli" "noi" "voi" essi"
    Un benefattore puo essere inteso colui che mette da parte se stesso per il bene dei suoi simili magari anche rimettendoci in prima persona. Per me,questa, e' una cosa quasi impossibile...

    Giofi dice che chi fa del bene pensando a quando fara del male e' premeditazione...io vorrei citare una frase di Padre Pio (se nn erro l'ha detta lui e spero di riportarla esatta): "Fa del bene e dimenticatene...e pensa a nn far del male", mi sembra che calzi a pennello con quanto espresso da Giofi.

    Infine per rispondere a Skorpios se un autentico benefattore commettesse un grave reato, bhe...e' una domanda che e' destinata a restare insoluta...
    Il punto cruciale e': su che parametri va giudicata una persona e il suo crimine??? C'e' uomo che possa giudicare equamente? Potremmo restare qui a parlarne per una vita, ma, a mio parere, nn giungeremmo a nessuna conclusione applicabile universalmente.
    condivido pienamente

  5. #20
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    L'egoismo, l'apatia, l'indifferenza, la rassegnazione, il bene e il male, il calcolo premeditato, e quant'altro, non c'entrano proprio nulla.
    O meglio c'entrano, ma in un modo diverso.

    Bisogna anche che si instauri (se si instaura) un certo feeling tra gli interlocutori, utile a "saltare" intere premesse, ad evitare lunghissime quanto inefficaci (le mie) risposte, e a condividere (o meno) eventuali conclusioni con la ragionevole certezza di essersi capiti reciprocamente.

    Mi auguro anche che comprenderete, vista la quantità di interrogativi ed equivoci che si sono ingenerati, che non è affatto agevole rispondere a tutte le obiezioni contemporaneamente.

    A questo punto, se siete d'accordo e se vi piace l'idea, vi propongo una sorta di "botta&risposta", che possa permetterci di evitare sia inutili contrapposizioni su un argomento che in fondo è squisitamente "interiore", sia ulteriori equivoci (da parte mia) che trasformerebbero la discussione in un futile esercizio dialettico.

    Quando ho aperto questo thread non avevo intenzione di andare a parare da qualche parte: sentivo qualcosa e non sono riuscito ad esprimerlo meglio di quanto non abbia già fatto.

    Per non rischiare di produrre da parte mia una sterile sflilza di inutili quanto ancora una volta inefficaci chiarimenti vi invito quindi (se vi fa piacere) a farmi una domanda per volta, alla quale risponderò, nei limiti delle mie capacità, molto volentieri.

    Intanto, rispondo a quella di Pola:

    Vedi Pola,
    come avrai certamente intuito ( ma, probabilmente vuoi sentirtelo dire... ) io non parlavo della rassegnazione o dell'indifferenza nelle accezioni negative dei termini.
    L'indifferenza può essere anche attiva, in movimento, proficua. Il termine, da solo, non basta a definire una negatività.

    E' improbabile riuscire ad afferrare la reale essenza del concetto di Giustizia, così affascinante, ma anche così tremendamente ingannevole, e non si può farne il proprio vessillo personale senza rischiare di "condannare" parte del nostro prossimo, perchè senza dubbi le nostre certezze diventano condanne.
    Con questo, capirai bene, non intendo certo un atteggiamento passivo e rassegnato, tutt'altro, il vero lavoro va fatto su di sè; poi, forse, potremmo occuparci anche degli altri.
    E, ovviamente, non si tratta di effettuare una sterile quanto squallida somma algebrica di quello che ho dato e di quello che ho ricevuto, per poter liquidare disinvoltamente la questione.
    Certo esistono persone "cattive", altre perfino "patologiche", ma questo non ci da il diritto di ergerci a giudici se non nella precisa dimensione e nel preciso limite delle nostre funzioni.

    Tu mi hai compreso quando ho parlato del far del bene a sè stessi, basta solo progredire con il ragionamento...

    Ci sono fatti che vanno al di là della nostra percezione e delle nostre personalissime valutazioni: quando e se sei chiamata a farlo, estrinseca tutto il tuo potenziale di energia positiva, in caso contrario mantieni la tua integrità morale e psichica senza farti coinvolgere in attività di pensiero negative e degradanti pensando di voler e poter cambiare il mondo.
    Comincia col cambiare il tuo mondo, tutto il resto verrà da sè.

    Questo è comune a tutti i grandi.

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