Originariamente Scritto da
Eccomi
Carro Dario, la "tradizione" vuole che si risponda alla tua domanda con "Bene, grazie... E tu?"... Naturalmente questa è diventata solo un'espressione idiiomatica, una specie di "How are You" anglofono... Ognuno, come diceva bene Cirillo, pur essendo juventino
, vive la sua vita e affronta i suoi problemi come è logico che sia... Qualcuno è nella sofferenza, e anche questo è normale, pur essendo triste, perché la nostra condizione umana contempla anche il dolore. L'esperienza personale mi ha insegnato che il dolore è la condizione peggiore per l'anima, e che si può combattere in un solo modo: evitando di rinchiudersi in esso come in una stanza senza porte e finestre ma, al contrario, aprendosi al mondo più di quanto non si sia mai fatto. Solo se si vive in mezzo agli altri si percepisce la sofferenza come esperienza comune e condivisibile (se l'altro soffre per un motivo simile a quello che causa la mia sofferenza, allora può capire il mio dolore, ed io il suo), allo stesso modo in cui si aumentano i piaceri della vita se li si condivide (basti pensare ai celebri "raduni" di SWZone). Per alcuni questa visione della vita può trasformarsi in una missione: risollevare lo spirito di chi soffre, allo stesso modo di chi studia medicina per alleviare i mali fisici del prossimo. In una parola, condividere... Non banalità, alla maniera di Facebook, ma sentimenti ed emozioni... per vivere meglio, per dare più senso alle nostre vite. Ci sarebbe anche l'aspetto religioso, ma DI QUESTI TEMPI (di lupi travestiti da agnelli) ve lo risparmio... e rispondo alla tua domanda, caro Dario, con un semplice: Bene, grazie a Dio... e così spero per tutti gli amici di questo indimenticabile forum.
Segnalibri