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Gazzetta
TORINO, 15 novembre 2008 – Nick Mallett non si dà pace: “Avevamo il 50 per cento di possibilità di vincere, sono deluso”. Il presidente federale Giancarlo Dondi dà un'altra lettura : “Un'Italia all'80-90 per cento ce la poteva fare”. Il succo è sempre lo stesso: azzurri non all'altezza. Certo, di un'avversaria forte: “Di sicuro non abbiamo fatto la nostra miglior partita – continua Dondi – ma l'Argentina si è dimostrata molto forte senza stare a far paragoni con l'Australia di sette giorni fa. Siamo stati inferiori nella reattività, c'è poco da fare. Ma non buttiamoci troppo giù, questa Italia ha fatto anche cose buone e da lì bisogna ripartire”.
PEDATE - “Visto, dicevate che non giocavamo con i piedi, e invece...”. La battuta è di Mallett ma non deve far ridere, anzi: “Avevamo lavorato molto sui calci, è frustrante dover ammettere di aver sbagliato tanto, troppo. Sono deluso, siamo rimasti troppo tempo nella nostra metà campo ed è mancato il lavoro dei tre quarti. Qui non è un discorso di nazionale, deve crescere tutto il movimento a partire dai club”. Scatta la difesa dei singoli: “Masi estremo ha senso della posizione e coraggio nel calciare. Non ha sempre ha fatto la scelta giusta ma a me va bene così, continuerà a giocare 15. Garcia? Sa pqortare la palla avanti, sa far da tramite. A me fanno comodo giocatori così”.
REGOLE – Partita brutta, nessuno può negarlo. “Le nuove regole rendono difficile la vita tanto all'Italia quanto all'Argentina – conclude Mallett – per il tipo di gioco che siamo abituati a fare, non concretizziamo il grande lavoro di mischia o in touche”. Al suo fianco, capitan Parisse è una maschera di amarezza: “Deluso io, delusi tutti. Ci siamo guardati in faccia, ci dispiace per Torino che ha dato il massimo per sostenerci. Adesso non resta che guardare avanti, sarò il primo a portare positività nello spogliatoio in questa ultima settimana di lavoro che ci manca”. Parisse, colpito a un avambraccio, da valutare come Mirco Bergamasco. Altre ferite non ci sono. A bruciare resta la sconfitta.
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