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Discussione: Vi rammento che la data è vicina, dovete decidere sul TFR

  1. #16
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    Citazione Originariamente Scritto da yogurt
    p.s. non commento la mia stupidità su quel "p.e.", che penso fosse fra le cose più cretine da capire...
    Normale, visto che vuoi fare il politico.

    Si potrebbe aprire un thread sull'argomento: bisogna essere cretini per fare il politico oppure facendo i politici si diventa cretini?




  2. #17
    Software Zone Maniac L'avatar di capolupetto
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  3. #18
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    Citazione Originariamente Scritto da giofi83
    Normale, visto che vuoi fare il politico.

    Si potrebbe aprire un thread sull'argomento: bisogna essere cretini per fare il politico oppure facendo i politici si diventa cretini?



    ma nel mio caso......ma non so......non saprei..........

    ma politico cosa??
    al limite finisco sotto un ponte come clochard, ma se proprio mi va bene.....


  4. #19
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    Citazione Originariamente Scritto da Fla78
    Puoi anche destinarlo all'inps e poi in futuro decidere se spostarlo ai fondi di categoria... Secondo me la scelta più saggia finchè non si schiariranno le acque torbide dell'informazione.
    Ecco una saggia decisione, è confermata la possibilità di aderire ad un fondo complementare in qualsiasi momento anche fra 10 anni.

    In risposta a giofi, posso dire che conti conticini ne trovi da tutte le parti, ecco perchè mi sono astenuto dal farli, hai citiato il caso dei 40.000€ che è il conto più di moda, provaci con 20.000 ed il conto non risulta cosi grasso d'interesse, naturalmente ipotizzando sempre che le percentuali di interesse diventino buone, perchè potrebbero salire ma anche scendere, ed io aggiungo, mettere in mano la mia vecchiaia ad un asta mi sembra insensato, con le ipotesi di guadagno non si va dal fornaio con le certezze si.

    Non voglio rispondere alla ventilate accuse di disfattismo e nemmeno alle facili chiacchere e correzioni in merito ai crack, che erano solo esempi di come i nostri controllori hanno controllato, perchè sono quei controllori che controlleranno e non credo proprio siano guariti completamente, scusa il disfattismo.
    Cosi come non credo alle ipotesi che fa l'inps e che tu riporti, in merito alla fine della grana negli anni a venire, l'inps si può salvare alla grande smettendo di pagare risultati concordati dai politici con confindustria, ma che non gli competono.

    Cosi mettendo i piedi un poco più in terra non avendo certezze non avendo la sfera di cristallo, mi sento di aggiungere che l'unica cosa saggia da consigliare è tacere, ovviamente, se si vuole, liberissimi di esporre le proprie idee, ci mancherebbe, ma dare delle certezze o generare fiducia in quella decisione è prematuro, per ora direi di dar ragione a fla78.

    Difatti, dal momento che dal fornaio ce li voglio mandare questi pensionandi, per ora non indico nessuna strada certa e continuo a pormi/vi delle domande, cosa conviene fare? ragionare.
    La convenienza fra lasciare il TFR in azienda o aderire ad un fondo pensione dipende da vari fattori
    l'età, il tipo di lavoro e di contratto, la presenza di accordi aziendali specifici, la storia contributiva, le prospettive di reddito futuro, eventuali altri redditi personali o familiari, eventuali figli a carico o moglie, la conoscenza dei mercati finanziari, la propensione al rischio, la futura reversibilità della pensione, ecc...
    Credo ve ne sia abbastanza per poter dire che i casi vanno valutati volta in volta da esperti indipendenti senza potenziali conflitti di interesse, non esiste la formula magica questo x questo fa quello.
    Alla fine di tutte ste ciacole, se non si è sicuri di cosa fare, prendi la decisione in tempo ovviamente, ma lascialo in azienda quel TFR, questo non vuole essere un consiglio ma un indirizzo una precauzione chiamatela come volete, l'importante sia reversibile, come già scritto potrai decidere successivamente di passare ad un fondo, mentre viceversa NO.

    Ajò

  5. #20
    Software Zone Maniac L'avatar di Fla78
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    Da tener conto

    La destinazione del TFR futuro ad una forma pensionistica complementare, sia con modalità esplicite che tacite:
    • riguarda esclusivamente il TFR futuro. Il TFR maturato fino alla data di esercizio dell’opzione resta accantonato presso il datore di lavoro e sarà liquidato alla fine del rapporto di lavoro con le rivalutazioni di legge;
    • determina l’automatica iscrizione del lavoratore alla forma prescelta. Il lavoratore iscritto godrà quindi dei diritti di informazione e partecipazione alla forma di previdenza complementare cui ha aderito;
    • non può essere revocata, mentre la scelta di mantenere il TFR futuro presso il datore di lavoro può in ogni momento essere revocata per aderire ad una forma pensionistica complementare.
    Insomma in questo modo se aderite ad un fondo non potete più tornare indietro, poi ognuno è libero di fare le proprie scelte: Ho solo il dubbio se questo valga o meno anche per le aziende con più di 50 dipendenti
    Ultima modifica di Fla78; 28-03-2007 alle 09.51.38

  6. #21
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    Citazione Originariamente Scritto da dama
    Non voglio rispondere alla ventilate accuse di disfattismo e nemmeno alle facili chiacchere e correzioni in merito ai crack, che erano solo esempi di come i nostri controllori hanno controllato, perchè sono quei controllori che controlleranno e non credo proprio siano guariti completamente, scusa il disfattismo.
    Cosi come non credo alle ipotesi che fa l'inps e che tu riporti, in merito alla fine della grana negli anni a venire, l'inps si può salvare alla grande smettendo di pagare risultati concordati dai politici con confindustria, ma che non gli competono.
    Se hai ritenuto di essere accusato di allarmismo, me ne scuso, non era mia intenzione, ma il problema dell'inps l'ha denunciato apertamente il ministro del lavoro alla televisione e scrivere l'inps si può salvare alla grande smettendo di pagare risultati concordati dai politici con confindustria ti risponde direttamente la legge nelle tabelle pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale di come questi fondi raccolti dall'inps verranno utilizzati.

    Modalità Esplicite

    Entro il 30 giugno 2007 per i lavoratori in servizio al 1° gennaio 2007, o entro 6 mesi dalla data di assunzione, se avvenuta successivamente al 1° gennaio 2007, il lavoratore dipendente può scegliere di:

    destinare il TFR futuro ad una forma pensionistica complementare;
    mantenere il TFR futuro presso il datore di lavoro. In tal caso, per i lavoratori di aziende con più di 50 dipendenti, l’intero TFR è trasferito dal datore di lavoro al Fondo per l’erogazione del TFR ai dipendenti del settore privato, gestito, per conto dello Stato, dall’INPS.
    fonte gov

    Se il lavoratore decide di lasciare il Tfr in azienda (ricordiamo che in questo caso, qualora si tratti di aziende con almeno 50 dipendenti, il Tfr viene versato al Fondo della Tesoreria dello Stato presso l’Inps) sceglie di mantenere il Tfr con tutte le sue attuali caratteristiche. Restano pertanto uguali le modalità di rivalutazione, le possibilità di ottenere anticipazioni, la modalità di pagamento al momento della cessazione del rapporto di lavoro. fonte inps

    Non trovo più la tabella dell'utilizzo dei fonda da parte inps, ma la troverò.


  7. #22
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    Ok giofi, che l'inps faccia le cose in base alla legge è assodato e ovvio, ma che quasi tutti i guru dell'economia la giudichino sbagliata è altrettanto vero, mi riferisco sempre alla erogazione di denaro che dovrebbe essere a carico di altri enti.
    Sono stati fatti quattro conti e tolte, quelle pesanti appendici, l'inps viaggerebbe in buonissime acque.
    C'era una proposta per creare un fondo pro cassa integrazione ad esempio, con la partecipazione delle parti in causa, non quelli che la subiscono ovviamente, bè imboscata chissà dove, speriamo solo nella lungimiranza dei politici, sindacati, lavoratori, perchè le leggi si possono cambiare, cosi che a pagare non siano sempre quelli, della serie tanto i soldi li prendiamo dall'Inps.
    Oramai il giochetto è semplice, va male... vado dal governo e concordo la cassa d'integrazione, i lavoratori non affogano, almeno non subito, ed io decentro in patagonia la mia produzione, oppure ancor peggio chiudo baracca perchè come si sa i nuovi capitalisti Italiani non vogliono rischiare.

    Non amo innondare con dati pubblicati i miei scritti, pertanto non completerò il discorso lasciandolo a chi preferisce approfondilrlo.
    Cosi mi limito a stuzzicare l'eventuale curiosità, pertanto aggiungo al post precedente un altra difficoltà che si troverà ad affrontare chi sceglie con superficialità.

    Faccio un esempio pratico, vero, ieri un amico mi spiegava la situazione che sta avvenendo nella fabbrica dove lavora, centinaia di dipendenti, anche li è in atto la solita riorganizzazione, morale sbancano baracca e burattini, colpa delle maestranze perchè non sanno fare i bicchieri, mah!!
    Più che stare davanti ad una macchina che li sforna, che cacchio devono fare, più che eseguire degli ordini che devono fare, non decidono mai nulla perhè incolparli se non riescono a venderli, ancora mah!!.
    Bè diceva l'amico, se io aderisco ad un fondo allternativo devo tenere conto dell'eventuale bisogno di attingere al TFR, cosa quasi immediata con il vecchio sistema ma problematica con il nuovo, va bè mica devi comperare la casa proprio ora o andare all'ospedale, ma chi lo sà!!

    Ciao.

  8. #23
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    Cosi per rincuorare gli animi dei dubbiosi o di che ha i paraocchi, senza enfatizzare, consiglio di vedere e sentire questo video, che la dice lunga sui famosi controlli a cui accennavo.
    Scorrere sino "la mappa del potere"
    http://www.beppegrillo.it/

  9. #24
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    legge 27.12.2006 n 296

    755. Con effetto dal 1° gennaio 2007, e' istituito il "Fondo per l'erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato dei trattamenti di fine rapporto di cui all'articolo 2120 del codice civile", le cui modalita' di finanziamento rispondono al principio della ripartizione, ed e' gestito, per conto dello Stato, dall'INPS su un apposito conto corrente aperto presso la tesoreria dello Stato. Il predetto Fondo garantisce ai lavoratori dipendenti del settore privato l'erogazione dei trattamenti di fine rapporto di cui all'articolo 2120 del codice civile, per la quota corrispondente ai versamenti di cui al comma 756, secondo quanto previsto dal codice civile medesimo.

    756. Con effetto sui periodi di paga decorrenti dal 1° gennaio 2007, al fine del finanziamento del Fondo di cui al comma 755, al medesimo Fondo affluisce un contributo pari alla quota di cui all'articolo 2120 del codice civile, al netto del contributo di cui all'articolo 3, ultimo comma, della legge 29 maggio 1982, n. 297, maturata a decorrere dalla predetta data e non destinata alle forme pensionistiche complementari di cui al decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252. Il predetto contributo e' versato mensilmente dai datori di lavoro al Fondo di cui al comma 755, secondo le modalita' stabilite con il decreto di cui al comma 757. Non sono tenuti al versamento del predetto contributo i datori di lavoro che abbiano alle proprie dipendenze meno di 50 addetti. La liquidazione del trattamento di fine rapporto e delle relative anticipazioni al lavoratore viene effettuata, sulla base di un'unica domanda, presentata dal lavoratore al proprio datore di lavoro, secondo le modalita' stabilite con il decreto di cui al comma 757, dal Fondo di cui al comma 755, limitatamente alla quota corrispondente ai versamenti effettuati al Fondo medesimo, mentre per la parte rimanente resta a carico del datore di lavoro. Al contributo di cui al presente comma si applicano le disposizioni in materia di accertamento e riscossione dei contributi previdenziali obbligatori, con esclusione di qualsiasi forma di agevolazione contributiva.

    757. Le modalita' di attuazione delle disposizioni dei commi 755 e 756 sono stabilite con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da emanare entro un mese dalla data di entrata in vigore della presente legge.

    758. Le risorse del Fondo di cui al comma 755, al netto delle prestazioni erogate, della valutazione dei maggiori oneri derivanti dall'esonero dal versamento del contributo di cui all'articolo 10, comma 2, del decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, come modificato dal comma 764, e degli oneri conseguenti alle maggiori adesioni alle forme pensionistiche complementari derivanti dall'applicazione della presente disposizione, nonche' dall'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 8 del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248, come da ultimo sostituito dal comma 766, nonche' degli oneri di cui al comma 765, sono destinate, nei limiti degli importi di cui all'elenco 1 annesso alla presente legge, al finanziamento dei relativi interventi, e in ogni caso nei limiti delle risorse accertate con il procedimento di cui al comma 759.


    Tabella a pagina 7

    Questa è la legge finanziaria del dicembre 2006, ho estrapolato gli articoli che interessavano il tfr e la tabella di dove, come e quando verranno investiti i soldi.

    Su alcuni capitoli di spese ne avrei ben da dire, da non confondersi con benedire


  10. #25
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    Dal momento che ho scelto di non stancarvi gli occhi con una miriade di dati, sintetizzo il capitolo molto importante, l'anticipazione del TFR per chi aderisce alla previdenza complementare.

    Il dipendente che abbia maturato almeno 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro può chiedere una anticipazione, non superiore al 75%, dell' ammontare totale, per la prima casa per se o per i figli.
    Mi resta da capire se uno cambia datore di lavoro ogni 7 anni
    come fà, indagherò.

    In qualsiasi momento, sempre per un importo non superiore al 75%, solo per gravissime situazioni, terapie interventi straordinari, per dirla tutta una cosa grave : per figli, per se, per il coniuge, non il convivente neh!!,

    Dopo 8 anni per un importo non superiore al 30%, per ulteriori esigenze.

    Adesso ho finito, se avete dubbi sono a disposizione, dove sarò più esplicito.
    Ocio nè!!

  11. #26
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    Citazione Originariamente Scritto da dama
    Mi resta da capire se uno cambia datore di lavoro ogni 7 anni
    come fà, indagherò...

    Dopo 8 anni per un importo non superiore al 30%, per ulteriori esigenze.
    Se il dipendente lascia il tfr in azienda, se lo becca tutte le volte che si dimette, se è versato in un fondo comunica al nuovo datore di lavoro la destinazione del tfr maturando e non perde anzianità logicamente.

    Altrettanto logicamente, per chi lascia il tfr in azienda, tutte le volte che si dimette si azzera il periodo degli otto anni.

    In sintesi, dopo 8 anni fino al 75% per prima casa o spese mediche gravi, fino al 30% per esigenze diverse.


  12. #27
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    Accidenti continuo a leggere "almeno 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro"

    Con quello che ho pagato gli occhiali dovrei trovare, la dicitura che accenni tu, linkami, per favore.

  13. #28
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    Io personalmente consiglio di lasciare il TFRL alla propria azienda, se lo lasciate trasferire all'INPS è quasi sicuro che al momento della liquidazione vi vedrete ridarvela a goccie, per non parlare di altri futuri provvedimenti da parte dell'INPS su cosa farne di tutte le liquidazioni dei lavoratori, se bruciarle in un altro modo.

  14. #29
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    Però!!, ci devi aver pensato molto, dovrebbe essere una risposta ponderata, vista l'ora del post. *


    * Scusate l'abuso

  15. #30
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    Citazione Originariamente Scritto da dama
    Accidenti continuo a leggere "almeno 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro"

    Con quello che ho pagato gli occhiali dovrei trovare, la dicitura che accenni tu, linkami, per favore.
    Con la nuova legge, nulla cambia se il lavoratore lascia interamente il tfr maturando in azienda: gli otto anni decorrono dall'assunzione, quando si dimette incassa l'intero tfr, viene assunto in un'altra azienda e ripartono gli otto anni prima di oter chiedere un acconto sul tfr.

    Ma se un lavoratore destina il tfr maturando ad un fondo pensionistico, l'anticipo non lo deve chiedere al datore di lavoro, se non per interposta persona, ma al gestore del fondo, sempre dopo almeno otto anni di iscrizione.

    Il link: D. lgs. n. 252/2005 art.11 c.7 b e c.9


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