Per quale ragione si teme il giudizio altrui ?

[© Rocky]

Da ragazzino accadeva spesso che prima o dopo un mio atteggiamento un po bizzarro mia madre mi dicesse frasi tipo queste: "Così farai ridere la gente", oppure: "Non far parlare la gente", o ancora: "Cosa dirà la gente...".

Premetto che personalmente non ho mai dato importanza al giudizio altrui, forse perchè sono quel che si dice: Bastian contrari e forse per mia libera natura, sta di fatto che il modo di pensare di mia madre mi ha condizionato nel modo opposto e ha sollevato una certa curiosità, così, come quando si desidera acquistare un'auto e si vedono per strada centinaia di auto dello stesso tipo, involontariamente ho notato che c'è molta gente che teme il giudizio degli altri condizionando il proprio stile di vita, il modo di vestire, di camminare, di parlare e quindi il modo di essere.
Questo fa si che, senza accorgersene, fa la vita degli altri e non la propria.

Per quale ragione la gente comune teme il giudizio altrui ?

[polosud]

A me, il giudizio della gente ha fatto ben poca cosa. Ho vissuto secondo i miei principi, gusti e comodità. Spesso dò l'impressione di essere un burbero e/o bisbetico, ma è solo autodifesa. Nell'intimo sono tutt'altro. Quando gli altri hanno bisogno del il mio sapere, tutti sanno la mia porta e bussano.
Anche mia madre, come la tua, diceva sempre le stesse cose, ma ho preferito vivere la mia vita e non quella degli altri, anche pagandone il prezzo.
Che la gente possa giudicarmi per quello che ho fatto mi può andare anche bene, ma vivere in funzione di quello che la gente potrebbe dire, questo mai.

E poi, come si dice: se tutti fossimo uguali che mondo sarebbe.

Sicuramente non avrò risposto alla tua domanda, ma in questo caso avrei dovuto dare un giudizio sugli altri che non mi sento di dare perchè in fondo non mi interessa più di tanto conoscere il timore della gente "comune".

[Testament89]

Rispondendo alla tua domanda Rocky penso che sia solo un fatto di un'educazione trasmessa da persone insicure.
Ma ,forse ,possiamo affermare che questa probabilmente è una moda in via di estinzione perchè sono principalmente persone che appartengono a qualche generazione avanti a noi che fanno questi discorsi!! N0???

P.S.: E questa non è una bella cosa!

Poi sono altrettanto d'accordo con polosud quando dice:-Che la gente possa giudicarmi per quello che ho fatto mi può andare anche bene, ma vivere in funzione di quello che la gente potrebbe dire, questo mai.-

[Alexsandra]

Rispondendo alla tua domanda Rocky penso che sia solo un fatto di un'educazione trasmessa da persone insicure. .......

Concordo...

trovi le sue radici nell'ambiente familiare, dall'Imprinting che ti è stato trasmesso e vivendo le varie fasi evolutive della persona.
Prima "gettato nel mondo" poi come "Tu persona tu soggetto" e via di seguito fino all'età adulta con l'acquisizione della consapevolezza del tu Io e Super Io.

Fondamentalmente sono proprio quelle le barriere alla propria affermazione come persona (Io e Super Io) solo l'accettazione della parte negativa che c'è in noi (l'abbiamo tutti) e il non cederle il potere della nostra vita, ma esaltare la nostra positività, porterà il singolo individuo alla capacità di effettuare le scelte che la vita gli riserva senza condizionamenti. Questo di per sè un atto di coraggio e solo questo porterà alla vera libertà interiore

Nessuno taglierà mai le mie ali della libertà ..... nessuno

[frabi]

Che la gente possa giudicarmi per quello che ho fatto mi può andare anche bene, ma vivere in funzione di quello che la gente potrebbe dire, questo mai.

Questo è il giusto modo di vedere IMHO e condivido

[giofi83]

L'imprinting gioca sicuramente un ruolo di rilievo in questo ambito, ma credo molto dipenda dal carattere che si ha e su questo l'imprinting ha poca valenza.

Fino ai vent'anni ho vissuto un po' con il complesso d'inferiorità rispetto agli altri miei coetanei: li vedevo vincenti con le ragazze (cosa basilare per un ragazzo) ed io a penare trafitto dagli strali di un amore platonico (in pratica ero rincoglionito).

Poi, grazie ad un'amica d'università, ho capito che dovevo essere me stesso, accettarmi per quello che ero, che le ragazze e gli amici mi dovevano apprezzare per quello che ero con tutti i miei difetti.

In pratica ho fatto dei miei difetti virtù.

Da allora sono stato sempre bene con me stesso, non ho mai più invidiato un'altra persona, ed ancora oggi del mio pancione me ne faccio un vanto.

E me ne frego altamente del giudizio altrui e, di contro parte, mi astengo dal dare giudizi definitivi su altri perchè, per poterli dare, bisognerebbe aver vissuto la stessa vita.

[© Rocky]

Che la gente possa giudicarmi per quello che ho fatto mi può andare anche bene, ma vivere in funzione di quello che la gente potrebbe dire, questo mai.

Concordo pienamente con te, tuttavia, io che mi ritengo oggi un uomo libero di pensiero e pregiudizi, le prime volte che sono salito sul palco d'orchestra, non nascondo che ho temuto parecchio il giudizio del pubblico, poi fortunatamente si è sciolto come neve al sole e diventando abbastanza spregiudicato.

@ Testament
Sono d'accordo con te che questo modo di essere appartiene principalmente a generazioni passate, a mio avviso non si tratta di moda ma, come giustamente dice Giofi, centra sicuramente il carattere, eppure, anche se può apparire strano, di persone che temono di essere tacitamente giudicate da gli altri ce ne sono ancora molte, anche tra i giovani, sarebbe interessante se qualcuno di loro dicesse la sua, a volte l'eccesso opposto come difesa, denota una tantum di timidezza, e che cos'è la timidezza se non il timore di essere giudicati male ? di non essere all'altezza della situazione, il fatto stesso che tutti i bambini e ragazzi vestono la divisa, non è questa paura di non essere accettati ?

No! secondo me non è questione della vecchia generazione, il timore del giudizio si evidenzia a tutte le età, forse dirò una sciocchezza ma, tra i giovani è più sentito che tra gli 'anta, nell'età avanzata, carattere permettendo, si è acquisito un po di sicurezza in più.

trovi le sue radici nell'ambiente familiare, dall'Imprinting che ti è stato trasmesso e vivendo le varie fasi evolutive della persona.
Prima "gettato nel mondo" poi come "Tu persona tu soggetto" e via di seguito fino all'età adulta con l'acquisizione della consapevolezza del tu Io e Super Io.

Dissento per la prima parte e concordo per l'imprinting inteso ancestralmente.
Se solo avessi seguito gli insegnamenti dei miei genitori, soprattutto della mamma, oggi, mi ritroverei a vivere in un mare di incertezze, sicuramente l'aiuto più significativo è stato il mio carettere e la curiosità di conoscenza anche a costo di scottarmi che mi ha permesso di superare ostacoli a volte quasi insormontabili.
Sono anche convinto che la sessualità gioca un ruolo assai importante ai fini del tema.

[giofi83]

Se solo avessi seguito gli insegnamenti dei miei genitori, soprattutto della mamma...

A che età ti dava quegli insegnamenti che poi non seguivi?

I genitori, tutti i genitori, tendono a travasare le loro esperienze sui figli, per far evitare a loro magari delle bruciature che essi stessi si sono presi: è mormale, logico.

Certo che quando si arriva dai sedicianni in poi, quando si comincia ad uscire da soli, il gusto di una libertà trovata porta inevitabilmente a non tener conto delle esperienze dei matusa.

Ora che ho superati di un po' i cinquanta, riconosco, comprendo e giustifico quanto avevano tentato di inculcarmi, anche se devo dire non mi hanno mai dato delle lezioni ma l'insegnamento vero che mi diedero era il come loro vivevano, il senso del rispetto che mi sono ritrovato stampato nel cuore e che cerco sempre di imitare, ma non sempre con successo.

Ritengo che le divise i ragazzini se le mettono non tanto perchè viene detto a loro dai genitori o perchè non vogliono fare quello che vien detto loro, ma piuttosto per riconoscersi di più in un branco piuttosto che in un altro, perchè da loro una sicurezza che non riescono a costruirsi nell'ambiente maggiormente deputato a questo: la scuola.

[Testament89]

@ Rocky
Rocky...quando io dicevo delle genererazioni passate (forse mi sono espresso male!) tenavo di dire quello che dice Giofi cioè:

Citazione da giofi83:
I genitori, tutti i genitori, tendono a travasare le loro esperienze sui figli, per far evitare a loro magari delle bruciature che essi stessi si sono presi: è mormale, logico.
Ora spero di aver chiarito quelle che erano le mie idee!!

[© Rocky]

A che età ti dava quegli insegnamenti che poi non seguivi?

I genitori, tutti i genitori, tendono a travasare le loro esperienze sui figli, per far evitare a loro magari delle bruciature che essi stessi si sono presi: è mormale, logico.

Gli insegnamenti l'ho ricevuti sempre, a qualunque età, più che veri insegnamenti erano trasmissioni della sua mentalità, mi riferisco a mia madre in quanto mio padre è mancato 25 anni fa e di lui non c'è da dire granchè, gli insegnamenti morali me li ha dati.
Mi sembra però, che si stia un po equivocando, è vero che i genitori danno i consigli giusti per non incappare negli errori commessi da loro e fin quì ci siamo ma, trasmettono anche le loro insicurezze e pregiudizi, mi spiego con un esempio:
a circa 17 anni ho acquistato un paio di pantaloni rossi, quando mia madre me li ha visti indossati mi disse: "non è mica carnevale, vestito così vai in giro a far ridere la gente", ovviamente non gli ho dato retta e sono uscito lo stesso, non ha riso nessuno.
Di questi esempi ne ho a migliaia ma, non proseguo perchè credo si sia capito cosa intendo dire.
Gli insegnamenti sull'onestà, il rispetto e bla bla sono una cosa, il timore del tacito giudizio della gente è un'altra cosa.
Le persone che temono questo giudizio, io credo che siano anchesse giudicatrici, in altre parole, temono il giudizio in base al loro modo di giudicare gli altri.

Ritengo che le divise i ragazzini se le mettono non tanto perchè viene detto a loro dai genitori o perchè non vogliono fare quello che vien detto loro, ma piuttosto per riconoscersi di più in un branco piuttosto che in un altro, perchè da loro una sicurezza che non riescono a costruirsi nell'ambiente maggiormente deputato a questo: la scuola.

In parte è vero anche questo, anche se penso che alla radice il problema sia un'altro, il timore di non essere accettato quindi, pantaloni larghi e sgualciti uguali agli altri, taglio di capelli idem, scarpe, come sopra e via così.
Non è questo il timore di una intuita percezione di giudizio da parte del branco ?

@ Testament

Tutto chiaro
Mio padre fu un musicista e quando seppe che mi interessava suonare uno strumento, fece il diavolo a 4 per impedirmelo, non capì che i tempi erano cambiati, quindi dovetti studiare di nascosto.
Se non riuscì a impedirmelo fu per la mia esagerata passione e per il mio carattere.
Oggi comprendo e giustifico ogni cosa e mi chiedo cosa sarebbe stata la mia vita se non avessi fatto il musicante

[Testament89]

Posso chiederti che strumento suoni??

[© Rocky]

Posso chiederti che strumento suoni??

In pratica me l'hai già chiesto
Sax contralto, sax tenore e flauto traverso.

[legolas_1968]

cavoli, siete veramente tutti virtuosi e superuomini. Non c'è nessuno che non teme il giudizio altrui?
Quindi se vi piegate e vi si rompono i pantaloni davanti a 100 persone non arrossite perchè non vivete col timore di cosa pensano gli altri? Forse siete convinti di essere liberi da questa forma mentis, ma non conosco una persona, e ne conosco molte, che veramente se ne freghi di cosa dicono gli altri.

[DonRaffaè]

Fico il sax, il flauto traverso invece mi fa abbastanza pena, non amo la sua sonorità semi-medievale che mi regala un certo torpore cerebrale.

A me piace molto l'organo e mi sa che se un giorno troverò una chiesa di satana sconsacrata potrei anche imparare a suonarlo.

Questo è il mio primo post qui.... Ma vi leggo da tanto tanto tempo, epperrò non mi ero mai iscritto, perchè ho dei seri problemi a leggere i codici di attivazione e devo sempre farmeli leggere da qualcuno...

[legolas_1968]

forse non sono la persona più indicata, visto che leggo swz da anni, ma mi sono iscritto solo oggi, però credo che il tenore della tua risposta si sposi male con la filosofia di correttezza del forum.